Alcuni vescovi da tutto il mondo sono preoccupati per il Cammino sinodale

Fonte: FSSPX Attualità

Terza Assemblea del Cammino sinodale

Più di 70 vescovi da tutto il mondo hanno pubblicato una "lettera fraterna aperta" ai vescovi tedeschi, avvertendoli che i cambiamenti radicali nell'insegnamento della Chiesa auspicati dal processo in corso - il Cammino sinodale - potrebbero portare allo scisma.

Il Cammino sinodale è un processo, articolato su più anni, che riunisce il clero tedesco - vescovi, sacerdoti, diaconi - e laici, secondo una parità di numeri - tanti uomini e donne quanti sono i membri del clero - più di 220 membri in tutto, per discutere come si esercita il potere nella Chiesa, la morale sessuale, il sacerdozio e il ruolo della donna.

A febbraio l'assemblea ha votato a favore di bozze di testi che chiedono la benedizione delle coppie dello stesso sesso e la modifica del Catechismo della Chiesa cattolica sull'omosessualità. Il primo testo approvato in via definitiva riguardava la nomina dei vescovi con la partecipazione dei laici.

Di recente, in un'intervista pubblicata il 31 marzo, il cardinale Reinhard Marx ha affermato che l'insegnamento del catechismo sull'omosessualità "non è scolpito nella pietra" e "che è anche lecito dubitare di ciò che dice". Allo stesso modo era stato preceduto da mons. Georg Bätzing, presidente della conferenza episcopale tedesca.

Preoccupazione dei vescovi di varie parti del mondo

I primi a mostrare preoccupazione pubblica sono stati i vescovi polacchi. A fine febbraio mons. Stanislaw Gadecki, presidente della conferenza episcopale polacca, ha inviato una lettera molto critica al suo omologo, mons. Bätzing. All'inizio di marzo è stata la volta dei vescovi scandinavi, che hanno pubblicato una lettera aperta esprimendo la loro preoccupazione per il processo in corso alle loro porte.

Il nuovo intervento riunisce più di 70 vescovi – e l'elenco resta aperto – da varie parti del mondo. Esprime una crescente preoccupazione "per la natura dell'intero Cammino sinodale tedesco", che secondo i firmatari ha creato confusione sull'insegnamento della Chiesa e sembra più incentrato sulla volontà dell'uomo che su quella di Dio.

La lettera è severa: "Non ascoltando lo Spirito Santo e il Vangelo, le azioni del Cammino sinodale minano la credibilità dell'autorità della Chiesa, compresa quella di papa Francesco, dell'antropologia cristiana e della morale sessuale, nonché l'affidabilità della Scrittura".

Critica delle fonti utilizzate dal Cammino sinodale

L'ispirazione del movimento è ben identificata: "Sebbene mostrino un'apparenza di idee e vocabolario religiosi, i documenti tedeschi del Cammino sinodale sembrano largamente ispirati, non dalla Scrittura e dalla Tradizione (...) ma dall'analisi sociologica e dalle ideologie politiche contemporanee, tra cui la tematica del genere", continua la lettera.

In altre parole: "Guardano alla Chiesa e alla sua missione attraverso la lente del mondo piuttosto che attraverso la lente delle verità rivelate nella Scrittura e nell'autorevole Tradizione nella Chiesa."

Il contenuto viene quindi severamente giudicato. La lettera vede "un difetto" in questi testi: invece di esprimere la "gioia del Vangelo", portano i segni "ossessivamente critici e introspettivi" di un processo burocratico incentrato principalmente su qualcosa di diverso dalla salvezza delle anime.

"Infatti, osserva la lettera, il cammino sinodale mostra più sottomissione e obbedienza al mondo e alle ideologie che a Gesù Cristo come Signore e Salvatore". La libertà autentica non è sinonimo di "autonomia" e la coscienza di una persona non determina la verità.

Ma il Cammino sinodale si è discostato dalla realtà secondo cui "una coscienza cristiana adeguatamente formata rimane soggetta alla verità sulla natura umana e alle norme di retta vita rivelate da Dio e insegnate dalla Chiesa di Cristo".

Allo stesso modo, riguardo alle questioni relative al governo della Chiesa istituzionale, la lettera esorta i vescovi tedeschi a ricordare che "la riforma delle strutture non è affatto la stessa cosa della conversione dei cuori".

Nota che "la storia cristiana è disseminata di sforzi ben intenzionati che hanno perso il loro fondamento nella Parola di Dio, nell'incontro fedele con Gesù Cristo, nell'ascolto genuino dello Spirito Santo e nella sottomissione della nostra volontà alla volontà del Padre".

"Perché non hanno ascoltato le parole di Gesù: 'senza me non potete far nulla' (Gv 15,5), sono stati infruttuosi e hanno danneggiato l'unità e la vitalità evangelica della Chiesa", si legge nella lettera. "Il Cammino sinodale rischia di portare a questo punto morto."

I primi firmatari

La lettera è stata pubblicata martedì 12 aprile 2022. Tra i primi firmatari ci sono 49 vescovi degli Stati Uniti. Diciannove vengono dall'Africa, di cui 14 dalla Tanzania. I promotori della lettera hanno fornito un indirizzo e-mail che altri vescovi possono usare per firmare.

Tra coloro che hanno firmato ci sono quattro cardinali: Francis Arinze, Raymond Burke, Wilfried Napier e George Pell, e numerosi arcivescovi. Alcuni erano già stati critici nei confronti del Cammino sinodale, come mons. Samuel Aquila di Denver, che nel maggio 2021 ha pubblicato un commento di 15 pagine al primo testo del Cammino sinodale.

Ha affermato che "i vescovi tedeschi stanno seminando confusione in tutta la Chiesa e questo dovrebbe preoccupare tutti i vescovi".

Un altro prelato che ha firmato la lettera, mons. Thomas Parocki di Springfield, Illinois, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Il Cammino sinodale tedesco si è allontanato dall'autentica sinodalità e si è opposto alle verità della fede cattolica, insegnate nei secoli dalla Scrittura e dalla Tradizione. Nella correzione fraterna e in unione con i Vescovi di tutto il mondo, incoraggio i Vescovi della Germania a ritornare al vero deposito della fede come ci è stato trasmesso da Gesù Cristo."

Una reazione sana ma insufficiente

Questa reazione è rassicurante, perché mostra che alcuni vescovi hanno ancora principi cattolici a sufficienza per reagire a un movimento che, fin dal suo inizio, ha mostrato i segni più inquietanti di una tendenza scismatica.

È allo stesso tempo preoccupante, perché è da Roma che sarebbe dovuta arrivare una reazione. Ma gli unici elementi romani in questa vicenda sono stati la reazione di Benedetto XVI, che ha subito compreso il pericolo, nell'aprile 2019. Poi la Lettera al Popolo di Dio pellegrino in Germania di Francesco, inviata nel giugno 2019, che non ha risolto molto .

La Congregazione per i Vescovi ha espresso preoccupazione per la bozza degli Statuti del Cammino sinodale, e il cardinale Marc Ouellet ha inviato una lettera al cardinale Marx per avvertirlo, con un'analisi molto critica del Pontificio Consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi. La risposta del cardinale tedesco è stata, per così dire, molto secca.

Poi, il nulla. Tranne articoli non ufficiali. Monsignor Gadecki ha riferito che papa Francesco ha usato il termine "il cosiddetto Cammino sinodale tedesco" per designare il Cammino sinodale. Rivelate dai vescovi polacchi, queste osservazioni sono state poi ridimensionate da un comunicato stampa del Vaticano.

Questo significa che Francesco vuole vedere dalla "periferia" la soluzione di questa grave crisi della Chiesa di Germania? O forse si sente incapace di rimediare? O non lo vuole?

Queste domande sono pressanti. Tanto più che i principi enunciati a partire dal Vaticano II, e amplificati dall'attuale pontificato, in particolare sull'ecclesiologia di comunione e sinodalità, non permetteranno realmente di risolvere questa crisi. Cosa accadrà? Uno scisma latente o addirittura palese in una Chiesa potente e che ha influenza in molte Chiese locali.