Curia: la funzione del decano del Sacro Collegio è limitata ad un mandato di 5 anni

Fonte: FSSPX Attualità

In una lettera apostolica in forma di Motu proprio pubblicata il 21 dicembre 2019, Papa Francesco ha regolato le condizioni per l'esercizio dell'ufficio del cardinale decano: in precedenza a vita, l'ufficio diventa di cinque anni e non può più essere combinato con un'altra occupazione all'interno della Curia.

E' stata voltata una pagina nella storia della Curia romana il 21 dicembre 2019: Segretario di Stato per i Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e decano del Sacro Collegio dal 2013, il Cardinale Angelo Sodano, 92 anni, ha lasciato in quel giorno le sue funzioni. Lo stesso giorno, il Papa ha deciso di limitare la durata della funzione di decano dei cardinali.

 

In una lettera apostolica in forma di Motu proprio, scrive: "Mi è sembrato appropriato che d'ora in poi il Cardinale Decano, che sarà sempre eletto tra i membri dell'Ordine dei Vescovi secondo le procedure stabilite dal Canone 352 § 2 del codice di diritto canonico, rimanga in carica per un eventuale mandato quinquennale rinnovabile e che al termine del suo servizio, possa assumere il titolo di decano emerito del Collegio cardinalizio".

Inoltre, Papa Francesco ha affermato che voleva che l'ufficio del decanato fosse "a tempo pieno" e non fosse più combinato con un altro posto in Curia, a causa dell' "aumento del numero di cardinali e di impegni sempre più importanti che pesano sulla persona del cardinale decano".

Il decano del Sacro Collegio svolge il ruolo di "primus inter pares" all'interno del venerabile collegio dei Porporati. Sta a lui annunciare la morte di un papa, organizzare e possibilmente presiedere il conclave, se non ha superato il limite di età di 80 anni. Infine, è il cardinale decano - a cui appartiene il titolo suburbicario di Ostia - che solennemente chiede all'eletto se desidera accettare la carica di successore di Pietro.