“Modelli embrionali”: un'inquietante somiglianza con gli embrioni

Fonte: FSSPX Attualità

Due team di scienziati nel Regno Unito e in Israele hanno annunciato nel giugno 2023 di aver coltivato modelli di embrioni in fase avanzata, che corrisponderebbero a un embrione naturale 14 giorni dopo la fecondazione.

Appena un mese dopo, altri ricercatori hanno presentato sulla rivista Cell i propri modelli embrionali che replicano la gastrulazione umana (che avviene tra 17 e 21 giorni dopo la fecondazione), aggiungendo così qualche giorno al limite scientifico.

È una vera e propria corsa allo sviluppo di queste strutture cellulari atipiche, che va avanti da diversi anni. Inoltre, in meno di un anno, gli studi sono passati da modelli animali embrionali a modelli embrionali umani.

L'International Society for Stem Cell Research (ISSCR) ha rassicurato l'opinione pubblica in un comunicato stampa del 26 giugno. Queste "strutture tridimensionali organizzate" possono certamente "riprodurre alcuni aspetti dei primi stadi di sviluppo degli embrioni umani", ma "non possono e non si svilupperanno fino all'equivalente dello stadio postnatale nell'uomo", sostiene l'ISSCR.

Nelle sue linee guida, la Società Internazionale vieta il trasferimento di modelli embrionali nel grembo di un essere umano o animale.

Interesse di ricerca

Queste strutture cellulari sono costituite da cellule staminali umane o animali: cellule staminali embrionali o cellule somatiche riprogrammate in cellule staminali. Il risultato non è quindi l'esito di una fusione di gameti. Recentemente, i ricercatori sono riusciti a coltivare i cosiddetti modelli embrionali "integrati", comprendenti cioè cellule staminali embrionali e cellule staminali extra-embrionali.

Pubblicata da due ricercatori dell'Università del Michigan e del Vienna BioCenter, una scheda riassuntiva sui modelli embrionali delinea le applicazioni biomediche che gli scienziati hanno in mente:

- Trattamento dell'infertilità

- Miglioramento della fecondazione in vitro

- Sviluppo di contraccettivi più efficaci riducendo gli effetti collaterali

- Comprensione dei meccanismi alla base degli sviluppi anomali durante le prime settimane di gravidanza, causati ad esempio attraverso l'uso di alcol e droghe

- Genesi e rigenerazione di organi in un ambiente paragonabile a quello dell'embrione

Aspetto etico e morale

Questi modelli embrionali, sviluppati in grandissimo numero da cellule staminali, evitano di dover ricorrere ad embrioni umani spesso poco disponibili (anche proibiti in alcuni paesi) nella fase iniziale che interessa. Questo è uno dei vantaggi addotti dalla comunità scientifica. Va ricordato, tuttavia, che l'ottenimento delle cellule staminali embrionali utilizzate per questa ricerca ha comportato di per sé la distruzione di un certo numero di embrioni.

Secondo un principio ancora ben consolidato nella maggior parte dei paesi – e nonostante la raccomandazione dell'ISCCR di allentare la regola – i ricercatori non sono autorizzati a coltivare embrioni umani in vitro oltre i 14 giorni.

Nella maggior parte dei paesi, i modelli embrionali sfuggono a questo limite e a qualsiasi quadro legale, proprio perché non sono embrioni umani. I ricercatori sperano di poter saperne di più sul periodo compreso tra 14 e 28 giorni dopo la fecondazione, che per il momento rimane loro inaccessibile.

Quanto al punto di vista morale, dal momento che questa ricerca si basa sull'uccisione di embrioni, è totalmente illegittima. Per quanto riguarda l'affermazione che sono solo ammassi di cellule senza una reale relazione con l'organizzazione embrionale, l'argomento è aperto al dibattito. Certo, non è possibile "ricostituire" un embrione, ma queste cellule strappate da un embrione hanno capacità molto speciali che è irresponsabile gestire senza precauzioni.

Questa è anche l'opinione di Robin Lovell-Badge, responsabile della biologia cellulare al Francis Crick Institute, "se l'intenzione è che questi modelli assomiglino molto a embrioni normali, allora, in un certo senso, dovrebbero essere trattati allo stesso modo".