Il cardinale Müller accusa i progressisti tedeschi di essere persecutori

29 Aprile 2021
Fonte: fsspx.news

Il cardinale Gerhard Müller non aveva peli sulla lingua durante l'intervista al giornalista Lothar Rilinger, pubblicata da Kath.net il 27 aprile 2021. Gli è stato chiesto in particolare del Cammino sinodale tedesco e dei suoi protagonisti.

Interrogato per prima cosa sul prossimo incontro ecumenico (Kirchentag) che si terrà il prossimo maggio a Francoforte, e che i progressisti di oltre Reno vogliono usare come trampolino di lancio per pratiche di ospitalità eucaristica con i protestanti, reagisce con forza.

In particolare, critica alcune affermazioni di teologi e giornalisti tedeschi: "La conferenza episcopale non è al di sopra dei vescovi", ricorda. "E il presidente della conferenza episcopale, attualmente monsignor Georg Bätzing, non è il capo dei vescovi", aggiunge.

E per essere chiaro, precisa: "non ha competenze magisteriali che supererebbero di un millimetro l'autorità magisteriale dei suoi colleghi. (…) Ancor meno, anche come portavoce dei vescovi tedeschi, non può essere considerato un contraltare di Roma", secondo quanto circola nei circoli ultra progressisti.

Conclude infine con questo punto: "Ciò che è tipicamente tedesco è l'arroganza e la prepotenza di certi vescovi e teologi, nella loro pretesa di essere l'avanguardia della Chiesa universale, che è in ritardo ..."

Persecuzione in Occidente
Si rivolge quindi alle pretese dichiarate dai partecipanti al Cammino sinodale di emanare decreti vincolanti per la Chiesa di Germania in molti settori, alcuni dei quali toccano fede e costumi. La sua risposta è chiara e tagliente.

"I vescovi responsabili, o funzionari laici viziati dal pubblico liberale, non hanno l'autorità di presentare le loro opinioni personali o collettive come una fede della Chiesa basata sulla rivelazione. Né hanno il potere di imporre queste opinioni ai loro subordinati o di farle passare per proprie convinzioni attraverso la distorsione della formazione."

Per illustrare il suo punto, fornisce un'immagine forte: "Oggi, in Occidente, la persecuzione risiede in un'atmosfera anticristiana, diffusa attraverso campagne mediatiche con le quali i fedeli cattolici sono, in modo inimmaginabile e abituale, diffamati come fondamentalisti o ultraconservatori, o addirittura ridotti al silenzio."

La pretesa dei protagonisti del Cammino sinodale è esorbitante
Decisamente molto agitato, il cardinale ha proseguito stroncando il Cammino sinodale alla base: "L'opinione della maggioranza dei vescovi e dei laici tedeschi che questo organo privato [il Cammino sinodale], che non è previsto né da dogmi né dal diritto canonico, possa prendere decisioni che si discostano dalla fede cattolica, non ha alcun fondamento nella concezione cattolica della Chiesa e dipende solo dall'apparenza del potere dei media e dall'entità delle risorse finanziarie."

Per questo, aggiunge, "nessun cattolico può essere costretto a nulla dalle decisioni del Cammino sinodale."

Infine conclude: "Non abbiamo bisogno di ingegneri ecclesiastici, modellisti, visionari del futuro e burocrati della pianificazione, o, per dirla biblicamente, di pastori che si nutrono di loro stessi e si dileguano quando gli viene chiesto di confessare la verità di Dio, quando vengono derisi o quando vengono messi ai margini perché non sono del mondo - come Pilato."