Israele: un disegno di legge vuole impedire l'evangelizzazione nel Paese

25 Marzo 2023
Fonte: fsspx.news
Mons. William Shomali si rivolge a un gruppo di pellegrini

Due membri del parlamento israeliano hanno presentato un disegno di legge che renderebbe illegale predicare il vangelo in Israele. Il testo di Moshe Gafni e Yaakov Asher, due ultraortodossi, cita esplicitamente i gruppi missionari cristiani.

Mons. William Shomali, vicario generale del Patriarcato latino di Gerusalemme, non nasconde la sua preoccupazione per il disegno di legge proposto da due parlamentari israeliani ultraortodossi, che criminalizza l'evangelizzazione cristiana.

"Un testo, sottolinea il presule, che in un certo senso va contro la libertà di coscienza", perché in passato "ci sono stati molti casi di cristiani, soprattutto dei Paesi dell'ex Unione Sovietica, che si sono convertiti all'ebraismo" per convinzione o convenienza, e nessuno ha pensato di proporre una legislazione per impedirlo.

I due membri della Knesset, il parlamento israeliano, hanno presentato un disegno di legge che vieta espressamente l'evangelizzazione, mettendo al bando ogni tentativo di testimoniare la vita di Gesù e i suoi insegnamenti. Se approvato, il disegno di legge prevede pene detentive fino a un anno per i trasgressori.

Il testo parla di "gruppi missionari, prevalentemente cristiani", che sono i primi interessati da questa disposizione; esclude la possibilità stessa di "parlare pacificamente" cercando di "convincere o convertire" una persona "di altra fede" attraverso "conversazioni faccia a faccia", ma anche tramite "posta o video online".

Esiste già una legge restrittiva sul proselitismo
Nel codice israeliano esiste già una sorta di legge "anti-missionaria" che "punisce il cristiano colpevole di proselitismo", nota Mons. Shomali. "Si rivolge a chi tenti di battezzare un ebreo, soprattutto se ha interessi economici o professionali nell'istituto dove avviene la sua conversione", ha proseguito, "per esempio, un impiegato ebreo di un ospedale cattolico".

E ha aggiunto: "Ora, oltre a raddoppiare la pena e non applicarsi solo ai cristiani, la legge sarebbe rafforzata e punirebbe qualsiasi attività anche se non vi è alcun collegamento". Secondo All Israel News, il primo obiettivo è "rendere illegale" per i seguaci di Gesù spiegare perché è considerato "il Messia e Dio" nella speranza che "gli israeliani considerino di seguirlo".

Gli autori del disegno di legge sono membri dello United Torah Judaism. Il testo, intitolato "Divieto di incitamento alla conversione religiosa", modificherebbe la legge penale israeliana del 1977 prevedendo una pena fino a "un anno di reclusione" per ogni tentativo di "conversione", pena che sale a due anni "se la persona è minorenne".

In pratica, la legge impedisce qualsiasi forma di evangelizzazione in Terra Santa, sia essa una "semplice conversazione su Gesù" o la produzione e pubblicazione di video, articoli o altre forme di media che spieghino il Vangelo.

"Ciò che preoccupa, spiega Mons. Shomali, è il clima generale" che regna da diverse settimane in Terra Santa. "Le violenze, i morti – già 14 da parte israeliana e più di 85 da parte palestinese – numeri che continuano a salire. La violenza genera violenza, un circolo vizioso che porta a rappresaglie da entrambe le parti".

"Andiamo incontro a tempi difficili", ha detto ancora il Vicario patriarcale, "ma preghiamo e speriamo". Il primo passo è "una soluzione giusta" alla questione israelo-palestinese e a Gerusalemme, poi ci auguriamo "che i pellegrini continuino a venire, perché sono una parte essenziale della nostra vita. Perdere quel flusso sarebbe negativo per tutti, non solo per i cristiani", ha concluso.