
Trasformare un santuario cattolico di quattro secoli in uno stadio di calcio è l'obiettivo di una nuova "campagna di abbellimento" pianificata nell'India occidentale dal partito nazionalista indù al governo. Ogni mese in India si verificano decine di attacchi di ogni genere contro i cristiani e i loro luoghi di culto. Impunemente, il più delle volte.
Il Bharatiya Janata Party – BJP, organizzazione politica al potere che mira a sradicare ogni religione non indù sul suolo indiano – meriterebbe un cartellino rosso: ma è difficile sanzionare l'arbitro della partita...
Perché i cattolici di Daman e Diu – territorio senza sbocco sul mare nello stato del Gujarat (nell'ovest dell'India) amministrato direttamente da Nuova Delhi – temono che le autorità riescano a demolire la cappella di Nostra Signora dei Rimedi, un santuario costruito nel 1607, al tempo dell'evangelizzazione portoghese.
Una furia iconoclasta coerente con il revisionismo del partito al governo che intende eliminare le radici cristiane dell'India, per ricondurre tutti gli indiani all'unica religione indù.
"Vogliono acquisire il terreno su cui si trova la cappella, e poi possono trasformarlo in uno stadio di calcio, il che significa la distruzione della nostra cappella. Comprendiamo appieno le loro intenzioni. Non siamo stupidi", si scaglia Rui Pereira, uno dei leader della minoranza cattolica della regione.
Per facilitare il progetto, la Commissione archeologica dell'India – Archaeological Survey of India (ASI) – si è guardata bene dal classificare il monumento in un inventario dei monumenti storici: una decisione che sorprende più di uno specialista, vista l'antichità architettonica dell'edificio e la sua struttura in legno che gli conferisce un carattere unico ed eccezionale.
La distruzione dell'edificio - su cui Nuova Delhi si guarda bene dal comunicare - fa ufficialmente parte di un "piano di abbellimento" della regione messo in atto da Praful Patel, amministratore del territorio di Daman e Diu, ed eminente membro del BJP.
Sul posto le autorità indiane esprimono il loro sostegno alla comunità cattolica, ma il loro margine di azione è di fatto quasi nullo.
Da parte sua, padre Brian Rodrigues, che esercita il suo ministero a Nostra Signora dei Rimedi, assicura che si appresta "a portare il caso davanti all'Alta Corte di Bombay": se i parrocchiani verranno cacciati, la Corte Suprema sarà l'ultima risorsa per salvare il venerabile santuario.
Se la Corte Suprema dell'India è in genere meno sfavorevole ai cristiani rispetto al potere attuale – è vero che difficilmente si può fare di peggio – resta il fatto che le richieste degli alti magistrati restano in realtà poco seguite.
Il 1° settembre 2022 la Corte Suprema aveva ordinato al ministero federale dell'Interno di avviare un'inchiesta in sette stati in cui i cristiani lamentano violenze: erano una cinquantina al mese solo nel 2021.
Il risultato è misero: solo uno stato ha inviato il suo rapporto, poiché ministero riteneva che le denunce dei cristiani non fossero sufficientemente "documentate", al punto che la Corte Suprema è dovuta intervenire il 1° febbraio per dare al Governo un termine ultimo di tre settimane per conformarsi.
Nella terra dei Maharaja la minoranza cristiana sta subendo il peso delle persecuzioni e rappresenta circa il 2,3% di una popolazione che oggi si attesta intorno a 1,4 miliardi di abitanti, in un Paese che i media e i libri di testo scolastici presentano, spesso in modo compiacente, come la "più grande democrazia del mondo".