Ribellione aperta contro la CDF in Germania

23 Marzo 2021
Fonte: fsspx.news
L'Università di Münster

Il responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF), che ha affermato l'impossibilità di benedire le unioni omosessuali, continua ad agitare le acque oltre il Reno. Più di 200 accademici e più di 2.000 "pastori di anime" rifiutano di conformarsi.

 

 

La protesta universitaria è centralizzata dall'Università di Münster. Il testo, ornato di 212 firme, critica fortemente il documento romano.

Una condanna della teologia in nome delle scienze sociali
Il testo della CDF, composto dal responsum stesso nonché dalla "nota esplicativa" e dal "commento" che lo accompagnano, sono accusati da questi insegnanti di "mancanza di profondità teologica, comprensione ermeneutica e rigore argomentativo".

La critica aggiunge che "se le scoperte scientifiche vengono ignorate e non accolte, come avviene nel documento, il Magistero mina la propria autorità".

Capite bene: poiché le scienze sociali oggi affermano la "normalità" dell'omosessualità, e quindi il fatto che essa appartiene alla natura umana come variante della sessualità, deve essere integrata nell'insegnamento della Chiesa. Ciò si traduce nella possibilità di benedire queste unioni.

Il criterio della fede non è quindi più la rivelazione di Nostro Signore Gesù Cristo, ma la "scienza umana". Si liquida così, per quanto possibile, questa affermazione rivelata e inequivocabile: "Crescete e moltiplicatevi" (Genesi 1, 28). Perché per moltiplicarsi servono un uomo e una donna.

La critica ancora infuria sul fatto che il testo romano "sia caratterizzato da un atteggiamento paternalistico di superiorità e discrimina le persone omosessuali e i loro progetti di vita". E aggiunge questa frase che chiunque può facilmente giudicare: "Noi partiamo dal presupposto che la vita e l'amore delle coppie dello stesso sesso non sono meno preziosi davanti a Dio della vita e dell'amore di qualsiasi altra coppia".

Infine, questi accademici ribelli affermano che "in molti gruppi di fedeli, sacerdoti, diaconi e altri operatori pastorali riconoscono le persone omosessuali, soprattutto proponendo delle celebrazioni di benedizione per le coppie dello stesso sesso e riflettendo a delle forme liturgiche appropriate per queste celebrazioni".

Almeno questo è chiaro e dimostra indiscutibilmente la pressante necessità di un intervento della CDF.

Un rifiuto dichiarato e rivendicato di conformarsi
Parallelamente a questa sfida dell'intellighenzia "cattolica", anche molti "pastori" hanno espresso il loro rifiuto. Per pastori si intendono: sacerdoti, diaconi, ministri parrocchiali e pastorali, insegnanti e professori di religione.

Il movimento si è rapidamente riunito in Austria, tramite i social media. Un gruppo ha lanciato un "Appello alla Disobbedienza 2.0". Questa chiamata ha riunito quasi 400 membri.

In Germania l'iniziativa è arrivata da due sacerdoti. Uno di loro ha invitato gli interessati a uscire allo scoperto, un atto che lui stesso ha fatto due anni fa.

Sono ormai più di 2000 i "pastori" che rifiutano di obbedire e chiedono alla gerarchia tedesca, in particolare al presidente della Conferenza episcopale Mons. Georg Bätzing, di sostenerli. E chiedono che l'argomento sia discusso chiaramente durante il cammino sinodale.

Qualcuno ha detto scisma?