Scozia: i vescovi difendono la vita

22 Maggio 2023
Fonte: fsspx.news
Conferenza episcopale scozzese

L'Episcopato scozzese si scontra con una recentissima petizione presentata in Parlamento, con l'obiettivo di depenalizzare l'aborto in tutto il Paese.

In Scozia, il diritto all'aborto non è soggetto allo stesso quadro giuridico dell'Inghilterra e del Galles: l'aborto è ancora considerato un reato dalla Common law crime of procuring an abortion. Tuttavia, non si pensi che questo tuteli il diritto alla vita.

Il diritto penale scozzese è significativamente diverso dal diritto penale inglese i giudici scozzesi si basano principalmente sull'intento doloso (wickedness) per caratterizzare una violazione della legge. Tuttavia, i medici che eseguono un aborto molto raramente si spingono così lontano.

In pratica, in Scozia, come in Inghilterra e Galles, attualmente le gestanti possono abortire fino alla 24esima settimana di gravidanza, ma questo non sembra bastare alle lobby accanite contro il diritto alla vita.

Poco prima della Pasqua del 2023, al Parlamento scozzese è stata presentata una petizione per la completa depenalizzazione dell'aborto. Com'era prevedibile, ha superato rapidamente le 1.500 firme necessarie per la sua revisione. Tale depenalizzazione è sostenuta dall'OMS, e altro non è che promuovere l'infanticidio.

Così i vescovi cattolici scozzesi si sono subito fatti avanti, denunciando un progetto che, se adottato, farebbe della Scozia uno dei Paesi più permissivi in ​​materia, visto che la maggior parte dei Paesi dell'Unione Europea (Ue) non estende la possibilità di aborto oltre le dodici settimane.

"Le statistiche continuano a confermare che le donne che vivono nelle zone più svantaggiate della Scozia hanno il doppio delle altre probabilità di ricorrere all'aborto", ricordano i vescovi scozzesi che insistono sul fatto che "lo Stato ha l'obbligo di sostenere le donne e le famiglie che si trovano stessi in circostanze così difficili e che sentono di non avere altra scelta".

E l'episcopato scozzese chiede una reale presa di coscienza della gravità dell'aborto: "Ogni aborto comporta la perdita di una vita umana innocente. Chiediamo al parlamento e al governo scozzese con la massima fermezza possibile di riconoscere la realtà dell'aborto, che è sempre fatale per il nascituro". 

Per evitare che il Paese venga trascinato nella disastrosa spirale dell'aborto assolutamente depenalizzato, la Conferenza episcopale scozzese invita i parlamentari a "promuovere soluzioni alternative all'aborto" e a "far rispettare la parità di diritti" tra il nascituro e qualsiasi altro essere umano.

Basterà questa posizione per influenzare l'agenda dei promotori della cultura della morte? Tuttavia, secondo le autorità sanitarie scozzesi, il numero di aborti in Scozia rimane stabile, poco meno di 14.000 all'anno, che rappresenta un tasso di aborti di circa il 13,4% per donna dai 15 ai 44 anni. Un tasso inferiore rispetto alla Francia (14,9% nel 2021).