Arizona: avviso di ricerca per battesimi invalidi

Cattedrale dei SS Simone e Giuda, Phoenix
La diocesi di Phoenix (Stati Uniti, Arizona) ha appena lanciato una richiesta di testimoni per trovare persone che sono state "battezzate" da un sacerdote, che dal 2005 usa una formula invalida...
L'Arizona è famosa per il suo Grand Canyon, una monumentale spaccatura nella terra, profonda in alcuni punti anche 1.800 metri, e che si estende per quasi 500 km. Ma da diversi giorni, è un altro abisso, quello dell'incomprensione, in cui sono sprofondati i cattolici di questo Stato del Sud-Ovest degli Stati Uniti.
Il 1° febbraio 2022 il canale televisivo Telemundo Arizona, ha rivelato che le cerimonie battesimali celebrate per diciassette anni da un sacerdote della diocesi di Phoenix, sono probabilmente invalide.
E poiché il battesimo è la porta d'ingresso necessaria nella Chiesa e nella vita sacramentale, ne consegue che anche tutti gli altri sacramenti ricevuti successivamente sono nulli.
Non si osa nemmeno immaginare l'entità della catastrofe, se uno dei soggetti così battezzati, in modo invalido, sia stato ordinato sacerdote da adulto...
Le informazioni in realtà hanno iniziato a trapelare il 14 gennaio. Quel giorno, il Vescovo di Phoenix ha scritto a tutti i suoi fedeli: "È per condividere un'informazione tanto difficile per me da ascoltare quanto da annunciare, che oggi vi scrivo. I battesimi celebrati da padre Andres Arango, sacerdote incardinato nella nostra diocesi, non sono validi", ha scritto mons. Thomas Olmsted.
L'annuncio, arrivato come una doccia fredda, si basa su una nota dottrinale emessa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) il 6 agosto 2020 che dichiarava nulli i "battesimi" celebrati con una forma difettosa come "in nome del padre e della madre, del padrino e della madrina, dei nonni, dei membri della famiglia, degli amici, in nome della comunità, ecc. Ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".
Poiché il ministro agisce in persona Christi nell'effettuare il battesimo, "non solo il ministro non ha l'autorità di disporre della formula sacramentale a suo piacimento (...), ma non può nemmeno dichiarare di agire in nome di genitori, padrini, familiari o amici, o anche a nome dell'assemblea stessa riunita per la celebrazione", ha ricordato poi la CDF.
Consapevole della gravità della situazione, mons. Olmsted "si impegna a prendere tutte le misure necessarie" e avvia un'importante indagine online per identificare tutti gli interessati e conferire loro tutti i sacramenti loro spettanti.
Allo stesso tempo, la diocesi annuncia che padre Arango non sarà più parroco di San Gregorio, dal 1° febbraio 2022, per dedicare il suo tempo a riparare il torto commesso.
Se questa pronta reazione va a merito della diocesi di Phoenix, e anche della CDF, va tuttavia ricordato che questo tipo di derive è nato dalla riforma liturgica e soprattutto dalla concezione del battesimo come integrazione nella comunità. E poi, se la CDF è stata costretta a lanciare un avviso del genere, era perché questo tipo di pratica cominciava a diffondersi.
(Fonti: Diocèse of Phoenix/Exact – FSSPX.Actualités)
Immagine: Peter Potrowl, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons