Chi sono coloro che stanno preparando il prossimo conclave? (1)

Fonte: FSSPX Attualità

Ingresso in conclave, 12 marzo 2013

Durante l'incontro avuto con i suoi confratelli gesuiti in Slovacchia il 12 settembre 2021, Papa Francesco ha denunciato il comportamento sospetto di alcuni prelati, durante e dopo l'intervento chirurgico del 4 luglio. "Si stavano preparando per il conclave", ha detto.

 

La rivelazione di una sorta di congiura per preparare la sua successione ha destato lo stupore di diversi commentatori, tra cui quello di Giovanni Butta, riportato sul sito di Aldo Maria Valli il 28 settembre. La sorpresa non è venuta tanto dal contenuto di questa rivelazione, quanto da chi l'ha fatta...

Ricordiamo, infatti, che lo stesso cardinale Jorge Mario Bergoglio ha beneficiato dell'appoggio efficiente e discreto di prelati progressisti per la sua elezione.

A questo proposito si può fare riferimento a Confession d’un cardinal  [Jean-Claude Lattès, 2007] dove, anonimamente, il cardinale Achille Silvestrini (1923-2019) ammette che si tennero incontri per preparare la successione di Benedetto XVI, dal l'inizio del suo pontificato.

Si può inoltre consultare la biografia del cardinale Godfried Danneels (1933-2019), [Karim Schelkens Jurgen Mettepenningen Godfried Danneels, Polis éd., Anversa, 2015] dove il prelato belga designa sotto il nome di “Mafia di San Gallo” il gruppo di presuli che si sono incontrati, su iniziativa del cardinale Silvestrini, in questa città svizzera.

Un mese dopo questa rivelazione del Papa su un ipotetico "complotto", il giornalista Francesco Boezi ammette prontamente, in un articolo de Il Giornale del 17 ottobre, che le fazioni all'interno del Collegio cardinalizio si stavano già organizzando "per non essere colti di sorpresa quando inizierà la sede vacante”.

Il giornalista italiano descrive un'assemblea di elettori attualmente divisa in tre filoni principali: cardinali "bergogliani" - "progressisti" inclini a continuare a riformare la Chiesa; i "ratzingeriani" - "conservatori" e desiderosi di riorientare la Chiesa; e il "grande centro" che riunisce gli alti prelati oscillanti tra i due fronti.

Francesco Boezi nota che i "Ratzingeriani" si possono contare ormai "sulle dita di una mano". Il che gli fa dire che l'elezione di un nuovo papa tendenzialmente conservatore è "totalmente improbabile".

Ammettendo una larga preminenza del gruppo progressista, il giornalista afferma che ci sono "molti nomi per il papato", tra cui quello del cardinale filippino Antonio Tagle e del tedesco Reinhard Marx.

Ma i "Ratzingeriani", sentendosi incapaci di piazzare uno dei loro beniamini sul seggio di Pietro, potrebbero optare per un'altra soluzione, più vicina a un ripiego. Per evitare l'elezione di un pontefice troppo progressista, potrebbero allearsi con il "grande centro". Che potrebbe determinare la scelta di un papa "moderato".

Ma dobbiamo fare i conti con il prossimo concistoro - di cui non sappiamo ancora la data, ma che si terrà certamente - in cui nuovi cardinali verranno a rafforzare il collegio degli elettori. Quale sarà allora la quota del “grande centro”? “Forse meno di quanto sperano i ratzingeriani”, conclude Francesco Boezi.