Emmanuel Macron vuole il riconoscimento europeo del diritto all'aborto

Fonte: FSSPX Attualità

In un atteso discorso agli eurodeputati, ora che, dal 1 gennaio e per sei mesi, è iniziata la presidenza francese del Consiglio dell'Unione europea (UE), Emmanuel Macron ha assunto la posizione di futuro candidato alla sua successione alla testa dello Stato francese, questo mercoledì 19 gennaio.

Per fare bella figura, ha proposto "di aggiornare la Carta dei diritti fondamentali [dell'UE], in particolare per essere più espliciti su (…) il riconoscimento del diritto all'aborto". Il discorso aveva lo scopo di presentare la linea che la presidenza avrebbe seguito per questo mandato di 6 mesi, ma Macron ha colto l'occasione per situarsi nei confronti dei suoi futuri rivali.

Il motivo – o meglio il pretesto – di questa proposta è ovviamente l'elezione, il giorno prima, della nuova presidente alla Presidenza europea, Roberta Metsola, maltese antiabortista. Avendo questa elezione creato una certa polemica nel suo stesso campo, Emmanuel Macron ha dovuto prendere l'iniziativa.

Una proposta (per fortuna) senza futuro nell'UE...

Ma chi conosce il diritto europeo sa che ciò è – fortunatamente – quasi impossibile da realizzare, perché la revisione della Carta dei diritti fondamentali può essere fatta solo con l'accordo unanime dei Ventisette. E, al momento, sembra impossibile per la Polonia sostenere l'introduzione del diritto all'aborto nella Carta.

È molto probabile che altri paesi si oppongano a questo tentativo, come l'Ungheria.

Quanto a Malta, arriviamo all'impossibilità: c'è un protocollo allegato al trattato di adesione del Paese all'UE, che garantisce che la legislazione europea, attuale e futura, non potrà modificare la legge nazionale sull'aborto, né pregiudicarne l'applicazione. L'Eliseo ha anche confermato che "la revisione della Carta dei diritti fondamentali presuppone una modifica dei trattati".

… ma che annuncia una tempesta in Francia se Macron venisse rieletto

Manon Aubry, di La France insoumise, ha evidenziato eventuali conseguenze sul diritto francese: "Non basta inserire il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali. Dobbiamo ancora difenderlo, accettare la proroga del termine in Francia e non scendere a patti con Stati come la Polonia che stanno distruggendo questo diritto fondamentale di disporre del nostro corpo."

Inoltre, contrariamente a quanto spesso si proclama, in Francia l'aborto non è un diritto in senso stretto: è solo depenalizzato. Ma questo è qualcosa che potrebbe cambiare: e il futuro candidato Macron ha senza dubbio inviato un segnale forte in questa direzione ai movimenti di sinistra e alle femministe. Potrebbe essere lui a trasformare in un diritto il crimine contro un bambino innocente.