Francia: il Parlamento vota il disegno di legge per costituzionalizzare l'aborto

Fonte: FSSPX Attualità

Il testo è stato presentato dal ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, che ha aperto l'esame del disegno di legge, volto a sancire nella Costituzione "la libertà garantita alle donne di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza", con la storia di un aborto clandestino nel 1964.

Gli oratori che hanno difeso il testo hanno parlato di un momento "storico", citando Simone Veil, Gisèle Halimi o Simone de Beauvoir. La deputata Pascale Bordes (RN) risponde stigmatizzando il disegno di legge come "inutile e inappropriato".

Un dibattito ideologico

Nel dibattito non sono state citate le donne che soffrono per aver abortito, né quelle per le quali non si è trattato di una "scelta", che hanno abortito per ragioni economiche o sotto pressione del coniuge o addirittura della famiglia.

I promotori del disegno di legge hanno nuovamente invocato scelte legislative internazionali: l'annullamento della sentenza Roe vs. Wade, l'inquadramento dell’aborto in Ungheria, Polonia, Italia o Portogallo. In questa occasione, si incupiscono perché alcuni Stati richiedono alle donne che desiderano abortire di ascoltare il battito del cuore del "bambino".

Per i promotori della costituzionalizzazione dell'aborto, in Francia esisterebbe un rischio. Le persone "anti-scelta" o "pro-vita" rappresentano una minaccia ai loro occhi. Il dibattito deriva verso un ostruzionismo parlamentare, messo in atto da una dozzina di deputati autori degli emendamenti.

Delle evoluzioni sempre verso il peggio

Gli sviluppi legislativi dal 1975, anno in cui è stata approvata la legge Veil, sono sempre andati nella stessa direzione: eliminazione del periodo di riflessione, estensione del termine legale, rimborso integrale, autorizzazione per le ostetriche a eseguire aborti strumentali, istituzione di un reato d'impedimento. Rimane in vigore solo la clausola di coscienza specifica sull'aborto, ma è minacciata.

Una deputata avverte che la costituzionalizzazione dell'aborto è un passo verso la proroga, poi l'eliminazione dei termini e della clausola di coscienza. Inoltre, i deputati approfittano del dibattito per chiedere la sostituzione del termine "donna" con "persona incinta", per includere anche le persone transgender. Altra richiesta: che al "diritto all'aborto" si aggiunga il "diritto alla contraccezione", come corollario essenziale.

Il rifiuto della realtà

La descrizione di un aborto alla 14a settimana di gravidanza menzionata da Marc Le Fur, ripetendo le parole del ginecologo Israel Nisand, ha suscitato la disapprovazione di diversi deputati, mentre i diversi modi di provocare aborti clandestini non hanno suscitato alcuna indignazione.

Un deputato ha sollevato il rischio dell'eugenetica e la necessità di includerne il divieto nella Costituzione. Il deputato ha voluto sottolineare il destino riservato alle persone con sindrome di Down "che purtroppo scompaiono a causa dell'aborto pur essendo capaci di avere una vita e di donare amore a chi le circonda". Nessun risultato.

Dopo otto ore di discussione, i pochi deputati presenti hanno approvato, con 99 voti favorevoli, 13 contrari e 2 astenuti, il disegno di legge volto a inserire l'aborto nella Costituzione. Nessun emendamento sarà stato accettato. Il testo sarà trasmesso al Senato, il cui presidente ha espresso serie riserve.

Non dobbiamo farci illusioni. Questa legge – che non cambierà nulla nella pratica – fa parte di uno sforzo generale delle lobby pro-aborto per stabilire un diritto all’aborto – a livello nazionale e poi internazionale – al fine di imporlo a tutti i paesi. Servirà anche per eliminare la clausola di coscienza per medici e personale sanitario.