Francia: il retroscena politico della visita del Papa a Marsiglia (2)

Fonte: FSSPX Attualità

Su Le Figaro del 22 settembre 2023, sotto il titolo "Papa Francesco a Marsiglia: in piena crisi migratoria, una visita molto politica", Jean-Marie Guénois scrive: "Francesco ha giustificato il viaggio nella città di Marsiglia con la sua partecipazione ad un convegno ecclesiale sul Mediterraneo". La prima parte ha mostrato il sogno utopico del Papa.

Verso l'Eurafrica?

Di fronte al sogno utopico del Papa, Marcello Veneziani offre, su La Verità del 20 settembre, una proiezione su un futuro relativamente prossimo: "Il sogno della sinistra umanitaria, radicale e cattolico-progressista è l’Eurafrica. Ossia un continente unificato dai flussi migratori e da una parola-chiave: accoglienza".

"Non esistono clandestini ma ogni essere umano ha diritto di vivere dove vuole, senza limitazioni. Il progetto è una società inclusiva dove quel che conta è la volontà assoluta dei singoli; non i popoli, non gli stati, non le società, non le civiltà. […]"

"Ragioniamo su ciò che accadrebbe, seguendo queste premesse, nell’arco di pochi anni a livello europeo. Per indicare un traguardo simbolico, i 450milioni di europei sarebbero circondati, invasi e sostituiti da 450 milioni di africani, arabi, asiatici e sudamericani."

Con accenti che ricordano Le Camp des Saints di Jean Raspail, Marcello Veneziani si chiede: "Cosa accadrebbe? L’Europa sparirebbe, gli europei sarebbero una minoranza in casa loro, franerebbero tutti i sistemi sociali, previdenziali, sanitari, fiscali che già se la passano abbastanza male."

"Esploderebbero guerre civili, conflitti interni, violenze di piazza, assalti alle residue popolazioni benestanti; discriminazioni, persecuzioni e barriere. Vivremmo in un mondo decomposto, incattivito, impaurito e alienato, che completerebbe con una radicale accelerazione la distruzione della civiltà e delle sue strutture sociali e vitali."

E ne trae questa conclusione, che ricorda spesso il cardinale guineano Robert Sarah: "In più avremmo peggiorato i destini dell’Africa e non avremmo risolto i problemi del mondo: perché se all’Africa togli un terzo della sua popolazione, la parte più dinamica e vitale, la fai sprofondare di più nella miseria e nell’oppressione".

Una manovra politica della sinistra europea?

Lungi dall'improbabile, Ruben Razzante svela, su La Nuova Bussola Quotidiana del 15 settembre, il retroscena di una manovra politica dei socialisti europei. Secondo lui, questi ultimi tentano di bloccare i fondi destinati da Bruxelles alla Tunisia, affinché quest'ultima chiuda le sue frontiere.

Scrive: "sarebbe opportuno che qualcuno raccontasse agli italiani perché dalla Tunisia continuano a partire migliaia e migliaia di disperati, nonostante due mesi fa sia stato firmato il Memorandum che prevede l’erogazione “immediata” alla Tunisia di 150 milioni di euro per salvare le disastrate casse dello Stato nordafricano e di 105 milioni indispensabili per bloccare le sue frontiere."

"Nelle sedi istituzionali europee i politici e i burocrati della sinistra europea stoppano l’erogazione di questi fondi, che il governo di Tunisi infatti non ha mai ricevuto. Morale: senza quei fondi, come spiegano da Palazzo Chigi, la Tunisia non può pagare gli stipendi agli agenti della Guardia Nazionale e delle altre forze di sicurezza chiamate a far rispettare gli accordi stipulati con l’Italia. […]"

"Servono a poco, dunque, gli accorati e giusti appelli della Meloni affinchè si fermino le partenze dagli Stati d’origine. La macchina europea della gestione dell’emergenza migranti non si è mai seriamente attivata perché i socialisti europei vogliono fermare l’ascesa delle forze popolari e conservatrici verso il trionfo alle prossime elezioni europee. […]"

"E allora viene il sospetto che gettare nel caos la Tunisia possa servire, nelle menti diaboliche di chi governa l’Europa, per indebolire il governo Meloni e favorire un recupero nei sondaggi da parte di quelle forze di sinistra che temono la disfatta alle elezioni europee della prossima primavera."

– Si dirà che Papa Francesco non è tenuto a sapere di queste oscure manovre politiche, è vero, e per questo non dovrebbe dare lezioni di politica migratoria urbi et orbi.

Il silenzio del Vaticano sulla sorte dei migranti in Arabia Saudita

D'altra parte, il Papa dovrebbe sapere quale sorte è stata riservata ai migranti etiopi che hanno tentato di entrare in Arabia Saudita dallo Yemen, nel marzo 2022. Secondo l'Agence France Presse del 21 agosto 2023, l'organizzazione Human Right Watch (HRW), poco sospetto di nazionalismo identitario, ha pubblicato un rapporto di 73 pagine, basato sulle testimonianze di 38 migranti, così come immagini satellitari, video e foto.

In queste testimonianze, i migranti raccontano scene di orrore: "donne, uomini e bambini sparsi nel paesaggio montuoso, gravemente feriti, smembrati o già morti. (…) Ci sparavano addosso, era come una pioggia di proiettili", racconta una ragazza di 20 anni della regione etiope dell'Oromia.

E aggiunge con orrore: "Ho visto un uomo che chiedeva aiuto, aveva perso entrambe le gambe, ma non potevamo aiutarlo perché correvamo per salvarci la vita". Secondo il rapporto, le persone che viaggiavano da sole o in piccoli gruppi hanno affermato che le guardie di frontiera le hanno colpite con pietre e sbarre di metallo.

Quattordici persone intervistate hanno assistito o sono rimaste ferite da spari a bruciapelo, aggiunge HRW. Alcuni hanno affermato che le guardie di frontiera saudite sono scese dai posti di osservazione e hanno picchiato i sopravvissuti. HRW chiede a Riyadh di "fermare immediatamente" l’uso della forza mortale contro migranti e richiedenti asilo, esortando le Nazioni Unite a indagare su queste testimonianze.

– Papa Francesco potrebbe certamente far conoscere la sua indignazione, con la massima veemenza, non a Marsiglia ma a Riad…

Il Vaticano, terra accogliente?

Il 18 settembre Claudio Gazzoli ha fatto sul suo blog una proposta che potrebbe sembrare assurda, ma che molti europei, costantemente accusati di egoismo dal Papa, vorrebbero vedere realizzata.

Suggerisce ai migranti di chiedere asilo in Vaticano: "Lì potete essere certi di trovare un grande capo che vi accoglierà a braccia aperte, che tiene così tanto a voi da nominarvi ogni cinque parole che escono dalla sua bocca".

"Si tratta di un piccolo stato, è vero, ma usufruendo della grande piazza per il montaggio delle tende, messe a disposizione dal solerte custode della basilica, la basilica medesima, visto che ormai non la usano più per cerimonie religiose, il palazzo apostolico completamente vuoto, i musei e i giardini, aggiustandovi un po', anche con i letti a castello, potreste starci in almeno duecentomila."

"Lì potete stare certi di trovare cardinali, vescovi e prelati talmente disposti ad accogliervi che saranno entusiasti di dividere, molti di loro, persino la camera all'Hotel Santa Marta, con voi. Lì potete tranquillamente continuare a palesare  la vostra religione come se foste a casa vostra, anzi vi concederebbero volentieri la grande basilica partecipando con grande devozione alle vostre preghiere."

E conclude: "Infine dareste a loro la grande opportunità, per la quale stravedono, di applicare alla lettera i precetti che continuamente vanno dichiarando, l’ammore, l’inclusione, l’accoglienza, la tolleranza, l’attenzione per l’altro, la condivisione, l’uguaglianza, la fraternità, la povertà… certo sarete affollati, ma a loro piacciono tanto le grandi ammucchiate!"