Germania: Il Cammino sinodale intende allungare il suo iter

Fonte: FSSPX Attualità

La Presidenza del Cammino sinodale: Thomas Söding, Mons. Georg Bätzing, Irme Stetter-Karp, Mons. Franz-Josef Bode

La Presidenza del Cammino sinodale ha annunciato che una quinta assemblea sinodale si terrà all'inizio di marzo dell'anno 2023. È quanto ha annunciato la Presidenza sinodale sabato 11 dicembre 2021.

Come indica il comunicato stampa, durante la seconda assemblea sinodale tenutasi a Francoforte dal 30 settembre al 2 ottobre 2021 "è diventato chiaro" che "le deliberazioni richiedono più tempo", in particolare a causa della pandemia.

All'ultima assemblea sinodale – conclusasi bruscamente – i funzionari avevano già annunciato di voler prolungare il "percorso sinodale".

"Siamo fiduciosi "

Oltre alla terza assemblea, prevista dal 3 al 5 febbraio 2022, e alla quarta, prevista dall'8 al 10 settembre 2022, il comunicato annuncia un'ulteriore assemblea sinodale, che si terrà dal 9 all'11 marzo 2023. Ciò è stato confermato dalla Conferenza episcopale tedesca (Dbk) e dal Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK).

La Presidenza del Cammino sinodale, composta da Irme Stetter-Karp (ZdK) e da Mons. Georg Bätzing, ha affermato a questo proposito:

"Siamo molto fiduciosi che, nello spirito di una Chiesa sinodale, troveremo risposte comuni a domande urgenti e che, inoltre, anche dopo la conclusione del Cammino sinodale nella Chiesa cattolica in Germania, continueremo a camminare insieme, qualunque forma assuma questo percorso."

Mons. Bätzing: "Nessuno vuole abolire il sacerdozio"

Nell'ultimo incontro a Francoforte, la decisione dell'assemblea sinodale di discutere sull'abolizione del sacerdozio sacramentale ha suscitato accese polemiche. Secondo molti partecipanti, anche la concezione del sacramento del matrimonio deve essere radicalmente cambiata.

Il presidente della conferenza episcopale tedesca ha criticato i numerosi articoli di stampa secondo cui l'assemblea sinodale avrebbe voluto abolire il sacerdozio. "Non si trattava affatto di abolire il sacerdozio", ha detto Mons. Bätzing. Si trattava del fatto che "la posizione del ministero sacramentale del sacerdote è messa in discussione dalla crisi degli abusi e anche dalla mancanza di sacerdoti".

Il forum sinodale vuole invece "rafforzare la posizione del ministero sacerdotale tra il popolo di Dio" e quindi "sostenere i sacerdoti", prosegue il vescovo. Ciò che è stato "frainteso" da alcuni media è la missione affidata al forum di "ricordare positivamente la ragione e l'ubicazione della posizione del ministero sacerdotale tra il popolo di Dio".

Il Vescovo del Limburgo ha anche insistito: "Nessuno può dire che la Chiesa tedesca stia per abolire il ministero sacerdotale! Questo non è vero."

Voderholzer: "Non siamo un parlamento permanente"

All'inizio di ottobre, il vescovo di Ratisbona, monsignor Rudolf Voderholzer, ha criticato in un'intervista che il Cammino sinodale non "teneva abbastanza conto" dell'insegnamento della Chiesa. "Non siamo un parlamento permanente, ma una comunità che vive la fede che si fa operante nell'amore."

Anche la rete mediatica "Pontifex", gestita da giovani cattolici, ha ribadito le sue critiche, già più volte espresse in passato, al Cammino sinodale. In un comunicato stampa pubblicato a metà ottobre, si legge quanto segue:

"L'ultima sessione del Cammino sinodale a Francoforte ha mostrato ancora una volta in modo impressionante che non ha luogo alcun apprendimento comune di Dio e degli uomini. Al contrario, si rivela sempre più una manifestazione motivata e diretta unicamente dalla politica della Chiesa. Per noi giovani cattolici perde così definitivamente ogni credibilità."

Critiche dall'estero

Il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha dichiarato che il processo sinodale italiano non è paragonabile al Cammino sinodale tedesco. Le parole del porporato italiano seguono le dure critiche del cardinale Vinko Puljić, arcivescovo di Sarajevo, alle "idee esotiche" del processo tedesco, nonché le critiche durissime degli arcivescovi americani Samuel Aquila di Denver e Salvatore Cordileone di San Francisco.

Il cardinale australiano George Pell, insieme al cardinale italiano Camillo Ruini, al vescovo inglese Philip Egan di Portsmouth e al vescovo spagnolo José Ignacio Munilla Aguirre di San Sebastián, si sono uniti ai rappresentanti della Chiesa e a eminenti teologi di tutto il mondo che hanno espresso la loro preoccupazione per il Cammino sinodale.