I patriarchi orientali lanciano un SOS per i cristiani d'Oriente
I sei patriarchi cattolici di Libano, Siria, Egitto e Iraq hanno incontrato Papa Francesco in Vaticano, il 7 febbraio 2020, per discutere del tragico destino dei cristiani orientali, ancora costretti a lasciare la loro terra in a causa di sporadici conflitti e pressioni musulmane.
Sei alti dignitari delle chiese di rito orientale in comunione con Roma hanno incontrato il Pontefice la mattina del 7 febbraio 2020: il cardinale Louis Raphael Sako, patriarca caldeo di Babilonia, il cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca maronita di Antiochia, il patriarca copto Ibrahim Isaac Sedrak di Alessandria, il patriarca melchita Youssef Absi di Antiochia, il patriarca armeno Krikor Bedros XX Ghabroyan di Cilicia e il patriarca siriaco Ignazio Youssef III Younan di Antiochia.
Il patriarca Younan, rispondendo alle domande della Catholic News Agency, ha affermato che gli stessi alti prelati avevano avviato questo vertice improvvisato, a causa della "drammatica situazione in Medio Oriente in generale, che sia in Siria , in Iraq, in Libano" e " l'esodo di massa" delle minoranze cristiane.
"Qui esiste una minaccia alla nostra sopravvivenza", ha affermato Mons. Younan, che ha aggiunto che lui e i suoi colleghi hanno implorato il Papa di "difendere la causa di tutti i cristiani perseguitati, di tutte le minoranze perseguitate in Medio Oriente".
Il patriarca cattolico siriaco ha anche criticato il piano di pace tra Israele e Palestina sostenuto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump: un piano che "porta più minacce che soluzioni", si è lamentato, affermando che le richieste dei palestinesi non era state prese in considerazione.
Mons. Younan ha infine riassunto in questi termini il grido di allarme dei patriarchi che sono venuti in Vaticano per perorare la causa dei cristiani orientali: "I cattolici e la Santa Sede dovrebbero lavorare per incoraggiare i funzionari eletti a vedere i popoli del Medio Oriente non come i numeri, ma come persone, che meritano di vivere in dignità e libertà (...). Abbiamo bisogno di azioni più che di parole".
(Fonti: Catholic News Agency - FSSPX.Actualités - 13/03/2020)