Il Patriarcato Cattolico Caldeo (1)

Fonte: FSSPX Attualità

Cattedrale caldea di San Giuseppe di Ankawa (Erbil)

La Chiesa caldea, che in origine portava il nome di “Chiesa d'Oriente”, è stata fondata nel cuore della Mesopotamia – Iran, Siria, Turchia e soprattutto Iraq – dall'apostolo Tommaso e dai suoi due compagni Addai e Mari. Questa Chiesa, di tradizione siriaca (o aramaica), ha conservato una liturgia basata sull'Incarnazione (liturgia di Gerusalemme).

“La Chiesa d'Oriente” è il titolo ufficiale che si dava la Chiesa nell'antico impero persiano, che aveva sede nella città di Seleucia-Ctesifonte, vicino all'attuale Baghdad. Il Vangelo è stato predicato in Mesopotamia fin dai tempi apostolici con il passaggio di san Tommaso in India e la predicazione di Addai e Mari, due dei settantadue discepoli del Signore, secondo la tradizione.

Sono state scoperte tracce di una chiesa costruita a Seleucia intorno agli anni '70. Intorno agli anni '90 la Chiesa era ben radicata ad Arbele e Adiabene, nel nord dell'attuale Iraq. All'inizio del IV secolo ebbe luogo l'unificazione gerarchica, anche se la Chiesa fu danneggiata dalla persecuzione persiana.

Sorsero anche le grandi scuole catechetiche e teologiche con centri di produzione di letteratura spirituale e liturgica. Nel III secolo, a Edessa (l'attuale Ourfa, Turchia), San Luciano fondò la prestigiosa scuola di Antiochia. Il IV secolo vide la nascita della famosa Scuola di Nisibi, poi trasferita a Edessa, che ebbe come illustre teologo e poeta il grande Sant'Efrem.

Ma nel V secolo, la Chiesa d'Oriente abbracciò il Nestorianesimo, un'eresia che affermava due persone in Cristo: una divina e una umana. La Chiesa, divenuta eretica, si diffuse in Cina, nelle steppe dell'Asia mongola e sulla costa indiana del Malabar. All'inizio del XIV secolo contava dai 60 agli 80 milioni di fedeli e 250 vescovi (che rappresentavano, all'epoca, circa la metà della cristianità).

Dal 1363 il Nestorianesimo subì la persecuzione generale dei cristiani da parte del condottiero turco-mongolo Tamerlano, che distrusse completamente la Chiesa Nestoriana situata nell'Iraq orientale, ad eccezione di quella che si trovava in India.

Un fattore di decadenza della Chiesa Nestoriana in Iraq sarà la creazione di un patriarcato ereditario, la cui responsabilità rimarrà nella stessa famiglia. Questa situazione porterà gradualmente ad una perdita di vitalità. Fu allora che 3 vescovi mandarono al Papa un monaco, superiore del monastero di Rabban Hormizd, perché fosse consacrato patriarca e stabilisse la comunione con Roma.

L'unione con Roma fu quindi raggiunta per la prima volta nel 1551, quando il patriarca eletto Giovanni Sulaka si recò a Roma e fece professione di fede cattolica. Da questo periodo i Nestoriani che divennero cattolici furono chiamati Caldei. Altre unioni furono fatte nel 1672, 1771 e 1778, e l’attuale linea ininterrotta dei “patriarchi di Babilonia” risale al 1830.

La residenza patriarcale fu stabilita prima presso il monastero di Rabban Hormizd, poi a Mosul e infine a Baghdad. Oltre alla diocesi patriarcale di Baghdad, vi sono quattro arcidiocesi (Bassora, Kirkuk, Sehna, Iran – residenza a Teheran – e Urmia, alla quale è annessa la diocesi di Salmas) e sette diocesi (Aleppo, Alkosh, Amadya, Akra, Beirut, Mosul e Zakho).

La Chiesa caldea conta oggi più di 800.000 fedeli. Con la particolarità che il numero dei caldei emigrati è maggiore di quelli presenti nelle terre di origine, ovvero Iraq, Turchia, Libano e Iran.

La diaspora copre i cinque continenti: da 200 a 220.000 negli Stati Uniti, da 110 a 120.000 in Europa (20.000 in Francia), da 45 a 50.000 in Australia, da 35 a 40.000 in Canada, da 20 a 30.000 in Nuova Zelanda, da 30 a 40.000 nell'ex Unione Sovietica: in particolare in Russia (Mosca, Rostov sul Don), Ucraina, Georgia (Tbilisi), Armenia (Erevan).

Attualmente, in Iraq ci sono meno di 400.000 cristiani (per stime ottimistiche) nel 2020 (mentre erano ancora 800.000 prima della Guerra del Golfo del 1991) e meno di 100.000 nel resto dei Paesi arabi (Siria, Giordania, Libano, Siria e Turchia, principalmente a Istanbul).

La “Chiesa d’Oriente” si divide oggi in cinque rami principali: la Chiesa cattolica caldea, la Chiesa assira (non cattolica), la Chiesa siro-malabarese (cattolica) e la Chiesa siro-malankarese (con questi ultimi due rami: cattolica e ortodossa), e l'Antica Chiesa cattolica e apostolica d'Oriente (ramo dissidente della Chiesa assira, nato nel 1964, presente in Iraq, non cattolico).

Sono terribili le prove che da secoli subisce la Chiesa caldea: il genocidio del 1915 in Turchia provocò più di 250.000 vittime tra gli assiro-caldei; la guerra Iraq/Iran in cui si ritiene siano morti più di 10.000 giovani; la Guerra del Golfo (1991) che provocò tante vittime; l’embargo che causò la morte di migliaia di bambini e anziani.

La caduta di Saddam Hussein e i disordini che ne sono seguiti, con l’ascesa di Daesh, hanno messo centinaia di migliaia di iracheni e più in particolare cristiani sulla via dell’esilio (quasi la metà dei cristiani iracheni sono fuggiti dal proprio paese negli ultimi 15 anni). Sono stati inoltre quasi 1.300 i cristiani che hanno pagato con la vita l'attaccamento alla fede (dall'agosto 2004).

La Chiesa caldea è guidata dal Patriarca dei Caldei, S.B. Louis Sako, eletto il 31 gennaio 2013 durante un sinodo a Roma. La sede si trova a Baghdad dal 1947. Nel 2021 il sinodo dei vescovi ha deciso di eliminare la menzione della città di Babilonia nel titolo del patriarca. Il cardinale Sako porta ora il titolo di “Patriarca dei Caldei”.