“Instrumentum laboris” 2024 (2)

Fonte: FSSPX Attualità

Il cardinale Jean-Claude Hollerich, relatore generale del Sinodo sulla sinodalità

Il 9 luglio 2024 è stato pubblicato l'Instrumentum laboris (IL) per la seconda sessione del XVI Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, che si terrà il prossimo ottobre. Il primo articolo descriveva la sinodalità come viene presentata in questo documento.

I sinodi nella storia della Chiesa

Le assemblee sinodali – chiamate concili o sinodi – non sono mancate nella storia della Chiesa. A livello locale o diocesano, a livello regionale o dell'intero Paese, a livello di tutta la Chiesa con i Concili ecumenici. Questi ultimi sono un mezzo attraverso il quale il Papa esercita il suo governo. In tutti questi incontri sono presenti solo ecclesiastici.

Dopo il Vaticano II, da un lato, il concilio ecumenico è stato erroneamente considerato come soggetto del potere supremo. L'erronea novità non distingue il “soggetto del potere” che è unico, il Papa, e l'“esercizio di questo potere” che è duplice, da solo o con i vescovi. Invece, con il "concilio" pastorale olandese, iniziato durante il Concilio, i laici partecipano all'assemblea, in questo caso per metà.

Altri “sinodi” hanno seguito questa strada, come il Sinodo di Würzburg. Questa adesione dei laici provocò un chiarimento da parte di Roma e un chiarimento nel codice di diritto canonico del 1983, che dava la percentuale di laici accettabili in tali incontri – meno della metà.

 

Il Popolo di Dio è dotato dei poteri della gerarchia

La recente concezione della sinodalità non è priva di impatti sulla struttura stessa della Chiesa. Tre elementi, che ricorrono costantemente, sono rappresentativi di questa modifica.

Innanzitutto l’importanza data al sensus fidei. Poi, l'appiattimento della struttura gerarchica della Chiesa che appare nella negazione della “modalità piramidale dell'esercizio dell'autorità”, per passare ad una “modalità sinodale”, rimarcata dal concetto di “corresponsabilità”. Infine, il battesimo come fondamento del sacerdozio comune, ponendo su un piano di uguaglianza tutti i membri della Chiesa.

Queste tre idee sono presenti nel testo della CTI, che descrive, seguendo Papa Francesco, la Chiesa come una piramide rovesciata. Sono inclusi nell'IL. Questi tre elementi sono coordinati.

Poiché la Chiesa sinodale comprende "tutto il popolo di Dio", queste tre idee danno un rilievo sorprendente all'immagine della piramide rovesciata, perché coinvolgono i laici nei tre poteri della gerarchia, in modo sovversivo della costituzione divina la Chiesa.

 

Potere didattico

Al n°58, l'IL spiega che "questo compito ecclesiale di discernimento si radica nel sensus fidei, animato dallo Spirito Santo, che può essere descritto come quel “fiuto” o capacità istintiva del Popolo di Dio, sotto la guida dei Pastori (cfr. LG 12)". Il testo della Lumen Gentium 12 mostra che il popolo di Dio non sbaglia "anche se non trova le parole per esprimere la sua fede".

In altre parole, l'infallibilità di questo sensus fidei non è causata, nel Popolo di Dio, dall'insegnamento della gerarchia: esso partecipa quindi al suo potere. Nella dottrina tradizionale, il sensus fidei sembra derivare dalla dottrina predicata dalla Chiesa docente – i vescovi.

 

Potere di giurisdizione

Al n. 13, l'IL spiega che “il principio di corresponsabilità deve guidare la collaborazione tra tutti i battezzati”. Questo principio è integrato da vari meccanismi, come quello della “responsabilità” o della trasparenza “per incoraggiare l'esercizio della corresponsabilità al servizio della missione comune”.

 

Potere dell'ordine

Al 37, ricorda "Nessun Ministro può pensarsi come individuo isolato a cui sono stati conferiti dei poteri; egli deve, piuttosto, concepirsi ma come partecipe dei doni (munera) di Cristo, conferiti dall’Ordinazione, insieme agli altri Ministri, in un legame organico con il Popolo di Dio di cui fa parte e che, pur in modo diverso, partecipa di quegli stessi doni di Cristo nel sacerdozio comune fondato sul Battesimo". Il principio è quindi il sacerdozio comune, il ministero ordinato appare come un complemento o un derivato.

 

Conseguenze concrete proposte dal Sinodo

Promozione dei ministeri laici

Chiamati nel testo anche “ministeri battesimali”, si propone di aumentarne i poteri: si parla di ministri straordinari del battesimo, di assistenza ai matrimoni, ma sarebbe comunque necessario “promuovere altre forme di ministerialità secolare, anche al di fuori dell'ambito ambito liturgico. Ad esempio un ministero dell’ascolto e del sostegno”.

Rivalutazione del ministero ordinato

“Una rivalutazione del ministero ordinato nel contesto della Chiesa sinodale missionaria è un'esigenza di coerenza”, che “implicherà un nuovo modo di pensare e organizzare l'azione pastorale che integri la partecipazione di tutti i battezzati”.

Negazione della preminenza del vescovo

Il testo spiega che la nozione di episcopato “non è la giustificazione di un ministero episcopale tendenzialmente 'monarchico'”. Questo punto è direttamente opposto a tutta la tradizione della Chiesa, e anche al Vaticano II.

Responsabilità ridotta della gerarchia

Anche se il testo afferma che "in una Chiesa sinodale, la competenza decisionale del vescovo, del Collegio episcopale e del Romano Pontefice è inalienabile, perché radicata nella struttura gerarchica della Chiesa", tuttavia "non è incondizionata: un orientamento che emerga nel processo consultivo (…), non può essere ignorato”.

E per essere chiari, si dice ancora “risulta dunque inadeguata una contrapposizione tra consultazione e deliberazione: nella Chiesa la deliberazione avviene con l’aiuto di tutti, mai senza l’autorità pastorale che decide in virtù del suo ufficio. Per questa ragione la formula ricorrente nel CIC, che parla di 'voto solamente consultivo' (tantum consultivum), sminuisce il valore della consultazione e va corretta” .

Basti dire che il Consiglio sinodale tedesco è già ratificato... Perché non c'è alternativa tra “consultivo” e “non consultivo”. Se questa formula dovesse essere modificata, potremmo anche dire che la struttura consultiva – che comprende l’intero Popolo di Dio – ottiene uno status decisionale: questo è esattamente ciò che vogliono i tedeschi.

Autorità dottrinale delle conferenze episcopali

"A partire da quanto emerso lungo il processo sinodale, si propone di: a) riconoscere le Conferenze Episcopali come soggetti ecclesiali dotati di autorità dottrinale, assumendo la diversità socioculturale nel quadro di una Chiesa poliedrica e favorendo la valorizzazione delle espressioni liturgiche, disciplinari, teologiche e spirituali appropriate ai diversi contesti socio-culturali."

Anche se più avanti si specifica che si tratterebbe di questioni "che non toccano l’unità di dottrina, di disciplina e di comunione della Chiesa, sempre agendo con quella corresponsabilità", occorre ricordare che la verità è universale oppure no. Non si può quindi decidere diversamente in luoghi diversi. Sarebbe la balcanizzazione della Chiesa, la distruzione della sua unità.

Slancio ecumenico

Questa trasformazione sinodale si propone anche come motore per l'ecumenismo: “la sinodalità costituisce un prerequisito per progredire nel cammino ecumenico verso l'unità visibile di tutti i cristiani”.

Tutte queste proposte mostrano uno svilimento della gerarchia cattolica e dei suoi poteri e una corrispondente elevazione dei laici, che distruggono profondamente la costituzione divina della Chiesa. La sinodalità si avvia a ribaltare la gerarchia stabilita per diritto divino.