La Spagna riesuma lo "spirito Charlie"

Fonte: FSSPX Attualità

Polonia Castellanos

Il Senato spagnolo chiede al governo presieduto dal socialista Pedro Sanchez di rivedere la sezione del codice penale che ancora punisce la blasfemia nella vita pubblica. Il Partito Popolare e Vox, partiti di minoranza di destra, si oppongono al progetto portato avanti dalla sinistra e dall'estrema sinistra.

 

 

L'articolo 525 del codice penale spagnolo in vigore punisce da otto a dodici mesi di carcere coloro che "per offendere i sentimenti dei membri di una confessione religiosa, denigrare pubblicamente, oralmente, per iscritto o con qualsiasi tipo di documento i suoi dogmi, credenze, riti o cerimonie…".

Un "crimine di blasfemia" che l'eterogenea coalizione di governo di sinistra e di estrema sinistra intende eliminare il più rapidamente possibile.

Inoltre, il 2 febbraio 2021, la Commissione Giustizia del Senato ha chiesto al governo di abrogare l'articolo 525, o almeno di modificarlo in modo sostanziale, al fine di essere in armonia con la giurisprudenza europea.

Uno dei senatori all'origine del progetto di revisione, Carles Mulet, ha denunciato in questa legge che punisce la blasfemia un "anacronismo utilizzato da certi gruppi reazionari per praticare il terrorismo giudiziario contro chi non la pensa come loro".

Ci chiediamo da che parte stia realmente il terrorismo, quando guardiamo a uno degli ultimi casi di blasfemia che ha fatto notizia negli ultimi anni: un "artista", Abel Azcona, ha esposto un "lavoro" a Pamplona nel 2015, poi nuovamente nel 2016 a Berga, vicino a Barcellona. Consiste nello scrivere per terra, utilizzando 242 ostie, presentate come consacrate, la parola "Pederastia" (pedofilia) ...

Archiviata per la prima volta dal giudice, dalla Corte costituzionale e anche dal tribunale dei diritti umani di Strasburgo, la denuncia è stata riattivata nel febbraio 2019 davanti a un tribunale di Barcellona, ​​che ha incriminato l'artista per "possibile reato di profanazione" e "offesa ai sentimenti religiosi" .

Per supervisionare e combattere il proliferare di discorsi d'odio anticristiani, nel 2008 è stata creata un'associazione che riunisce alcuni giuristi: presenta dalle trenta alle quaranta denunce all'anno per "difendere la libertà religiosae la vita dal suo concepimento fino  alla morte", spiega il suo presidente Polonia Castellanos. Ma per quanto tempo ne avrà il potere?

Perché, il 2 febbraio, i gruppi parlamentari, ad eccezione dei partiti di destra - Partito Popolare (PP) e Vox - hanno votato a favore dell'abolizione dell'articolo 525 del codice penale, in nome di un "adattamento a la sensibilità sociale del momento".

Tanto varrebbe dire che è coerente fondare la legge e il diritto sulle sabbie mobili dell'opinione, o peggio, su un cosiddetto e datato "spirito Charlie"  che, dietro la sua indignazione molto selettiva, nasconde a stento un certo nichilismo che, prima o poi, sappiamo, fa da letto al totalitarismo.