Né scismatici, né scomunicati (1)

Il libro Iota Unum, un vero e proprio compendio sulla crisi della Chiesa
Il sito FSSPX.Attualità ripropone un articolo del 1988 che, divenuto difficilmente reperibile, merita una nuova presentazione. Il testo riprende la constatazione della crisi della Chiesa e della sua gravità, che costringe i fedeli a scegliere tra la fede e l'obbedienza ai nuovi orientamenti ecclesiali.
Cattolici dilaniati
Sembra che, a partire dal Concilio Vaticano II, il cattolico debba costantemente essere posto nella necessità di dover scegliere tra verità e "obbedienza", cioè tra l'essere eretici o l'essere scismatico.
Così, per limitarci a qualche esempio, dovette scegliere tra l'enciclica Pascendi di san Pio X di condanna del modernismo, "sintesi di tutte le eresie" e l'attuale orientamento ecclesiastico, apertamente modernista, che, tramite l'organo della Santa Sede, non cessa di elogiare il modernismo e i modernisti[1] e di denigrare san Pio X, la cui enciclica fu definita, in occasione del suo 70° genetliaco, come "uno svelamento ... senza rispetto del punto di vista storico"[2].
Dovette scegliere tra il Monitum del Sant'Uffizio del 1962, che condannava le opere del gesuita Teilhard de Chardin perché "fornevano ambiguità e perfino errori così gravi da offendere la dottrina cattolica", e l'attuale corrente ecclesiastica che non esita a citare queste opere, anche nei discorsi papali, e che, in occasione del centenario della nascita del gesuita "apostata" (R. Valnève), ne esaltò la "ricchezza di pensiero" e il "fervore religioso incomparabile" in una Lettera del cardinale Casaroli, Segretario di Stato di Sua Santità[3], provocando così la reazione di un gruppo di cardinali[4] .
Dovette scegliere tra la già definita invalidità delle ordinazioni anglicane[5] e l'attuale orientamento ecclesiale, in virtù del quale, nel 1982, un Romano Pontefice, per la prima volta, partecipò a un rito anglicano, nella cattedrale di Canterbury, benedicendo la folla con il Primate laico di questa setta eretica e scismatica. Primate che, nel discorso di benvenuto, aveva rivendicato per sé e senza essere contraddetto il titolo di successore di Sant'Agostino[6], l'evangelizzatore cattolico dell'Inghilterra cattolica[7].
Dovette scegliere tra la condanna ex cathedra[8] di Martin Lutero e l'attuale corrente ecclesiastica che, "celebrando" il V centenario della nascita dell'eretico tedesco, dichiarò in una Lettera firmata da Sua Santità Giovanni Paolo II che oggi, grazie alla "ricerca comune di studiosi cattolici e protestanti... è emersa la profonda religiosità di Lutero[9]".
Dovette scegliere tra la storicità dei Vangeli, che "la Santa Madre Chiesa, in maniera ferma e assolutamente costante, ha affermato e afferma... e attesta senza esitazione"[10] e l'attuale orientamento ecclesiale che nega tale storicità nel documento pubblicato il 24 giugno 1985 dalla Pontificia Commissione per i rapporti religiosi con l'Ebraismo[11] .
Dovette scegliere tra la Sacra Scrittura che dichiara gli ebrei increduli "in odio a Dio" secondo il Vangelo, e l'attuale orientamento ecclesiastico che, nel discorso del primo Papa che si recò alla sinagoga di Roma, scopre negli ebrei ancora increduli i "fratelli maggiori" degli ignari cattolici[12].
Dovette scegliere tra il primo comandamento: "Non avrai altro Dio fuori di me", unito al dovere che, fin dalla Redenzione, obbliga tutti gli uomini a rendere a Dio il culto dovuto "in spirito e verità", e l'attuale orientamento ecclesiale in forza del quale, su invito di un Romano Pontefice, nelle chiese cattoliche di Assisi venivano praticate tutte le forme, anche le più gravi, di superstizione: dal falso culto degli ebrei che, nell'era di grazia, pretendevano di onorare Dio negando il suo Cristo, all'idolatria dei buddisti adoranti il loro idolo vivente seduto con le spalle al Tabernacolo dove il cero acceso attestava la presenza reale di Nostro Signore Gesù Cristo[13].
Dovette scegliere tra il dogma cattolico "Fuori dalla Chiesa non c'è salvezza" e l'attuale orientamento ecclesiastico che vede nelle religioni non cristiane "vie di accesso a Dio" e dichiara "venerabili" anche le religioni politeiste[14].
Dovette scegliere tra l'insegnamento costante della Chiesa secondo cui gli eretici e/o gli scismatici sono "fuori della Chiesa"[15] e l'attuale orientamento ecclesiale secondo cui, tra le "diverse confessioni cristiane", esiste solo una differenza di "profondità" e di "pienezza di comunione"[16] e per cui, di conseguenza, le diverse sette eretiche e/o scismatiche devono essere "rispettate", "come Chiese e comunità ecclesiali"[17] .
Fermiamoci qui, perché sarebbe materialmente impossibile elencare tutte le scelte che sono state imposte e continuano a essere imposte a ogni passo al cattolico. La nostra rivista le riporta da quattordici anni e Romano Amerio ne ha compilato un elenco non esaustivo nelle 659 pagine del suo Iota Unum, studio sulle variazioni della Chiesa cattolica nel XX secolo[18].
1
Cfr. ad esempio i ripetuti elogi di Gallarati Scotti, amico del giovane Montini, sull'Osservatore Romano (di seguito OR) del 7.7.1976, del 14.1.1979, del 5.6.1981, ecc.
2
OR dell'8.9.1977.
3
OR del 10.6.1981.
4
Vedi Sí sí no no, anno 7, n. 15, p. 15.
5
Leone XIII, Lettera apostolica Apostolicœ curœ del 13.9.1896.
6
Sant'Agostino di Canterbury, vescovo inviato da san Gregorio Magno per evangelizzare la Gran Bretagna, sbarcò sulle coste inglesi nel 597 con una quarantina di missionari, fondò il suo primo monastero a Canterbury e morì il 26 maggio 604.
7
Vedi Sí sí no no, VIII anno, n. 20.
8
Leone X, Bolla Exsurge Domine del 1520.
9
OR del 6.11.1983.
10
Vaticano II, Costituzione dogmatica Dei Verbum.
11
OR del 24/25.6.1985.
12
OR del 14/15.4.1986.
13
Avvenire del 20.10.1986. Il Dalai Lama è considerato la reincarnazione del Buddha.
14
OR del 17.9.1986, Elementi per un fondamento teologico della Giornata mondiale di preghiera per la pace; vedi anche Civiltà cattolica del 20 aprile 1985, Cristianesimo e religioni non cristiane.
15
Catechismo di San Pio X, n°169.
16
OR del 17.9.1986.
17
Saluto del Papa ai “cristiani” nella Cattedrale di San Rufino in Assisi, OR del 27/28.10.1986.
18
L'edizione italiana fu pubblicata da Ricciardi a Milano-Napoli.
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(Fonte: Courrier de Rome/Sì sì no no – FSSPX.Actualités)