Nuove norme per il discernimento delle apparizioni e delle rivelazioni private (2)

Fonte: FSSPX Attualità

Il 17 maggio 2024 il Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) ha pubblicato nuove regole per il discernimento dei fenomeni soprannaturali (apparizioni, rivelazioni, ecc.). Queste Norme procedurali sono presentate in un documento firmato dal prefetto del dicastero, il cardinale Victor Manuel Fernández, e tradotto in otto lingue. Il primo articolo descrive la riforma, il secondo ne delinea lo spirito.

Fenomeni soprannaturali soggetti ai criteri della Chiesa attuale?

Un altro elemento mette in dubbio le reali intenzioni dei nuovi standard. Lo indica Giuseppe Nardi su katholisches.info del 9 maggio, il quale già prima della pubblicazione del documento romano, temeva lo spirito con cui d'ora in poi si sarebbe condotto l'esame dei fenomeni soprannaturali: "Un nuovo criterio sarebbe quello di sapere se i 'messaggi' contengono scenari da fine del mondo o dichiarazioni apocalittiche".

"[In effetti] il francescano padre Stefano Cecchin, presidente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, fece scalpore un anno fa quando dichiarò, in un'intervista ad Alfa y Omega, che le apparizioni che parlano di castighi 'sono assolutamente false'. Ha così delegittimato, certamente senza volerlo, Fatima e La Salette, per citare solo due delle più note apparizioni mariane riconosciute."

"Chiaramente [secondo padre Cecchin]: se si tratta di avvertimenti dal Cielo, di castighi e di rovina, in relazione a fenomeni di apparizione, è opportuno agire con raddoppiata prudenza e moderazione. Ancor di più: sono in un certo senso i primi candidati all’eliminazione immediata."

E ricorda: "Il 17 giugno 2023 padre Cecchin ha detto ancora più chiaramente ad Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, quella che sembra essere una delle motivazioni del 'giro di vite': Perché la gente vuole oggi minare l'autorità del Papa, della Chiesa, delle istituzioni civili?"

"Maria è portatrice di pace, viene per condurci all’incontro con Dio perché Dio mi ama, sacrifica suo figlio per i peccatori, non per punire il mondo. Katholisches.info si chiedeva quindi, il 23 giugno 2023, se Roma stesse preparando una cancel culture contro Maria?"

Giuseppe Nardi rileva che non era prevista la presenza di padre Cecchin alla conferenza stampa di presentazione del documento. Era dietro le quinte? Oppure era stato dimenticato? In ogni caso sarà il futuro a dirci se la sua mente aleggia sulle prossime indagini svolte secondo le nuove norme.

 

Una demitizzazione di ispirazione protestante

Il 30 maggio, su La Nuova Bussola Quotidiana, Stefano Fontana ritiene che le nuove norme non siano affatto frutto di generazione spontanea: "Le recenti norme che rifiutano di esprimersi sulla soprannaturalità non arrivano di punto in bianco. I percorsi che hanno fatto da battistrada partono dalla teologia della demitizzazione di matrice protestante, che ha l'intento di razionalizzare la fede, eliminando dai racconti evangelici il miracolismo."

"Nel recente documento che detta nuove norme sulle apparizioni mariane la Chiesa esclude di poter mai dichiarare la loro soprannaturalità. […] La Chiesa potrà esprimere una valutazione solo sugli effetti storicamente visibili, ma non sull’evento soprannaturale in sé. Inoltre, lo farà in modo storico, ossia con la possibilità di riformulare la valutazione in base alla 'storia degli effetti'."

L’accademico italiano ricorda: "A simili svolte non si arriva di punto in bianco. Quali percorsi della teologia contemporanea hanno fatto da battistrada al sostanziale cambiamento di rotta sulle apparizioni? In primo luogo la teologia della ”demitizzazione”, processo che ha avuto diverse versioni, con accenti anche molto lontani tra i vari autori, ma che ha dimostrato anche una tenuta fortemente unitaria, insieme alla sua genesi nella teologia protestante che, come si sa, ha fortemente influenzato quella cattolica. Si può senz’altro dire, infatti, che la svolta Fernández sulla impossibilità di dichiarare la soprannaturalità sia di matrice protestante".   

E fornisce la spiegazione di questo cambiamento: "Il motivo principale per questi nuovi percorsi è l’assunto che i linguaggi mitico e metafisico sono incomprensibili all’uomo moderno, che avrebbe, come scrive Van Buren, un linguaggio empirico"  [1924-1998. Teologo americano, episcopaliano, che si definisce rappresentante del “cristianesimo secolare”. N.d.R.].

"Per questo bisogna parlare di Gesù usando le stesse parole che adoperiamo quando parliamo di altri uomini, allo scopo di rendere Gesù comprensibile all’uomo di oggi, bisogna parlare della storia di Gesù come uomo. i fenomeni trascendenti devono essere ricondotti a significati umani."

Il che, secondo Stefano Fontana, porta nella predicazione ai seguenti effetti: "Il passaggio della teologia del metodo dogmatico a quella del metodo storico critico e a quello ermeneutico comporta di assumere come criterio di verità per la rivelazione la sua comprensibilità e utilità per l’uomo di oggi."

"'Scacciare i demoni' vorrà così dire lottare contro le ingiustizie, 'parlare lingue nuove' suonerà come esprimersi in modo semplice affinché tutti capiscano, 'imporre le mani ai malati e farli guarire' verrà inteso come applicare le norme sanitarie dell’OMS per le pandemie. Il metodo applicato al trascendente sarà uguale a quello utilizzato per i fenomeni storici. Da qui la nuova impostazione circa la valutazione delle apparizioni."

Come ha osservato Luisella Scrosati su La Nuova Bussola Quotidiana del 23 maggio, una simile posizione non è priva di contraddizione: è "la negazione che la Chiesa abbia i mezzi per poter portare su un evento un giudizio di probabilità o di certezza morale circa la sua origine soprannaturale"

"ma come dare credito alla Chiesa che annuncia il miracolo della guarigione dell'idropico da parte del Signore, o dello storpio da parte di Pietro e Giovanni, se quella stessa Chiesa oggi ci dice che in sostanza non è possibile dire alcunché circa la soprannaturalità di un evento?"

 

Un prelato dal vocabolario colorito

Vale infine la pena di soffermarsi sui commenti espressi durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove norme. Qui la forma illumina il fondo. Come nota Nico Spuntoni su La Nuova Bussola Quotidiana del 20 maggio, il cardinale Fernández ha parlato del presunto destinatario di fenomeni soprannaturali, in questi termini molto lontani dallo stile della curia: "chi ha un carisma di guarigione pecca e continua a curare ma non vive nella grazia santificante: certo è che se non vive nella grazia sentificante è piu facile che faccia delle c... (sic)". 

E non si tratta di un lapsus verbale, il giornalista ricorda quest'altro fatto: "Quattro mesi fa, già membro del sacro collegio nonché custode dell'ortodossia cattolica, Fernández ha ricambiato l'accoglienza della comunità di Alcira Gigena, dove è nato, con un'omelia nella Messa della Vigilia in cui ha definito 'una città di m...' il suo comune d'origine. Un espediente, da lui evidentemente giudicato simpatico, per lodarsi mettendo in evidenza coi suoi concittadini che persino un nativo di Alcira Gigena può arrivare molto in alto. Esattamente come è successo a lui."

E Nico Spuntoni conclude: "Sembra quasi che da parte di Fernández ci sia un'ostentazione della parolaccia. Spontaneità o un tentativo grossolano di volersi presentare come hombre del pueblo a tutti i costi?"

Queste osservazioni semantiche possono essere considerate non importanti. Resta il fatto che il vocabolario dell'attuale prefetto del dicastero per la dottrina della fede manifesta una tendenza più scatologica che escatologica. Che abisso tra il cardinale Alfredo Ottaviani e il suo povero successore! O tempora, o mores! Che epoca! Che morale!