Origini della dichiarazione del 21 novembre 1974 di Mons. Lefebvre (1)
Cortile interno del Seminario francese a Roma
La dichiarazione di Mons. Lefebvre del 21 novembre 1974 compirà tra pochi giorni 50 anni. In questa occasione il nostro sito esamina le cause e le motivazioni, prossime o remote, che possono spiegare la genesi di questo testo. Questo primo articolo prende in considerazione una causa remota: la formazione del giovane seminarista Marcel Lefebvre presso il seminario francese di Roma.
Quando il giovane Marcel annunciò alla sua famiglia il suo desiderio di diventare prete, suo padre, René Lefebvre, voleva che andasse a Roma. Suo fratello maggiore René lo aveva lì preceduto, con la benedizione del vescovo di Lille. Per presentarsi al pontificio seminario francese di Roma, infatti, era necessario il consenso del vescovo. Consenso dato anche a Marcel.
Il 25 ottobre 1923, il futuro arcivescovo di Dakar si presenta in via Santa Chiara per iniziare la formazione che durerà fino al 1929. Il seminario era stato fondato nel 1853 da padre Louis-Marie Barazer de Lannurien, figlio di padre François Libermann, egli stesso fondatore della Congregazione dello Spirito Santo e del Cuore Immacolato di Maria dove, qualche anno dopo, entrerà Marcel Lefebvre.
La casa si trova in un antico “monastero costruito dal nipote di Pio IV, Carlo Borromeo, intorno al 1560, un nido segreto, nascosto tra le rovine delle antiche terme pagane”, come descrive padre Raymond Dulac nei suoi Souvenirs du Séminaire français. La cappella, che era in rovina al momento dell'arrivo nel 1854, fu ricostruita su progetto di Nostra Signora delle Vittorie.
Gli Spiritani diressero questa casa di formazione ecclesiastica fino al 2009. Il seminario fu poi affidato a padre Henri Le Floch, rettore dal 1904 al 1927. Durante questo periodo formò una sessantina di futuri vescovi. Lui stesso e tutti i religiosi della casa "furono consultori delle congregazioni più serie: Sant'Uffizio, Concistoriale, Concilio, Sacramenti", racconta padre Dulac.
Una formazione romana
Nella sua biografia di mons. Lefebvre, mons. Bernard Tissier de Mallerais riporta la testimonianza dell'ex seminarista di Santa Chiara riguardo a questo orientamento: "Padre Le Floch, dice mons. Lefebvre, ci ha fatto entrare e vivere nella storia della Chiesa, in questa battaglia che le forze perverse stavano muovendo contro Nostro Signore. Questo ci ha mobilitato contro il funesto liberalismo".
E altrove: "È stato lui a insegnarci cosa sono stati i papi nel mondo e nella Chiesa, e cosa hanno insegnato per un secolo e mezzo: l'antiliberalismo, l'antimodernismo, l'anticomunismo, tutta la dottrina della Chiesa su questi argomenti. Ci ha fatto davvero comprendere e vivere questa lotta condotta dai Papi con assoluta continuità, per cercare di preservare il mondo e la Chiesa da questi flagelli".
Provava una grande gratitudine verso questo rettore: "Questo amato padre ci ha insegnato a vedere chiaro negli eventi del tempo, commentando le encicliche dei papi. (…) Non ringrazierò mai abbastanza Dio, ha detto, per avermi permesso di conoscere quest'uomo davvero straordinario".
Altre testimonianze di seminaristi della stessa epoca suonano allo stesso modo. Padre Dulac, residente nel seminario francese dal 1920 al 1926, nei tre brevi capitoli dei suoi Souvenirs du Séminaire français, fa rivivere l'atmosfera intrisa di romanità nella quale si immergevano gli aspiranti al sacerdozio. I corsi erano seguiti presso l'Università Gregoriana, e rivisti con i sacerdoti del seminario.
Anche un altro testimone, padre Victor-Alain Berto, allievo del seminario francese dal 1921 al 1926, ha potuto dimostrare la sua gratitudine a padre Le Floch e il suo attaccamento alla romanità acquisito durante la sua formazione. In Notre-Dame de Joie, una raccolta di estratti delle sue lettere, scrive: "Quanto è solido questo metodo romano, che sintesi abbiamo avuto opportunità di fare!"
E continua: "E quanto aveva ragione padre Le Floch nel pensare e nel dire che questo dottorato [di teologia], il cui programma prevede una conoscenza integrale e sufficientemente approfondita dei principi formali di tutta la teologia, è il vero dottorato della Chiesa. (…) A volte mi chiedo se ho imparato qualcosa negli ultimi quindici anni". Dottorato in teologia che mons. Marcel Lefebvre conseguì il 2 luglio 1930.
Le lontane origini della dichiarazione del 21 novembre possono dunque essere scoperte in quella formazione ecclesiastica romana di cu venne profondamente imbevuto il giovane seminarista, e nell'amore per la Chiesa e per il papato nel quale egli si formò felicemente. È a questo attaccamento che mons. Lefebvre collega il testo della sua dichiarazione:
"Aderiamo con tutto il cuore, con tutta l'anima alla Roma cattolica, custode della fede cattolica e delle tradizioni necessarie al mantenimento di questa fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità."
(Sources : Marcel Lefebvre/Souvenirs du séminaire français/ND de Joie – FSSPX.Actualités)
Illustration : seminairefrancais.org