Papa Francesco è preoccupato per le posizioni tradizionaliste

Fonte: FSSPX Attualità

Il cardinale João Braz de Aviv

Mentre la deriva della Chiesa di Germania cresce ogni giorno e le leggi contro la vita si allargano sempre di più, Papa Francesco sarebbe preoccupato per la formazione "tradizionalista" dei sacerdoti. Almeno questo è quanto ha affermato il cardinale João Braz de Aviv, prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.

Il cardinale Braz de Aviv, intervenendo in un colloquio in videoconferenza per la 50a Settimana Nazionale degli Istituti di Vita Consacrata, ha rivelato che, durante un recente incontro con Francesco, il successore di Pietro avrebbe espresso la sua paura di "una certa tendenza ad allontanarsi un po' dal Concilio Vaticano II, assumendo posizioni tradizionaliste".

È difficile farsi un'idea chiara di cosa intendesse il pontefice argentino con così poche informazioni. Ma è già interessante notare che "asssumere posizioni tradizionaliste" significa "allontanarsi un po' dal Concilio Vaticano II".

Questa confidenza, dice il cardinale, è stata comunicata nel quadro più ampio della formazione dei sacerdoti. Il Papa è quindi preoccupato che la formazione sacerdotale sia deviata, distorta, perché ai seminaristi o ai giovani religiosi vengono insegnate "posizioni tradizionaliste".

Il cardinale ha anche invitato i consacrati ad attualizzare il significato dell'obbedienza, lontano dall'abuso di potere. Riconosciamo in questo quello che il Papa chiama il pericolo del "clericalismo", che peraltro può riguardare nelle sue parole non solo i chierici, ma anche i laici.

Considerando il numero di volte che questo pericolo è stato denunciato da Francesco, vuol dire o che questa minaccia gli sembri importante o che ne abbia un particolare orrore.

È quasi da credere che il fantasma di Gambetta infesti i palazzi apostolici. Questo politico aveva infatti lanciato una vera guerra contro la religione, pronunciando il suo famoso slogan "clericalismo, ecco il nemico", il 4 maggio 1877 alla Camera dei Deputati.

Se bisogna comunque deplorare, denunciare e sanzionare l'abuso di potere nella Chiesa, va ricordato che "l'abuso non toglie l'uso", e che il Papa e i vescovi devono soprattutto incoraggiare i titolari di un'autorità a santificarsi, unico mezzo veramente efficace per ridurre gli abusi.

Purtroppo non è perseguitando la Tradizione e le "posizioni tradizionaliste" che si otterrà questo risultato. Ma concentrandosi sull'insegnamento integrale della fede, formando dei santi sacerdoti e ristabilendo la disciplina morale, sia per i chierici che per i fedeli. Questo è ciò che hanno fatto tutte le vere riforme nella Chiesa.