Preoccupazioni sull'esito del sinodo (1)
Un sinodo che gira in tondo...
Prima dello svolgimento dell'Assemblea sinodale regnava una diffusa preoccupazione riguardo ai risultati e alle riforme che essa avrebbe proposto e che il Papa avrebbe forse imposto. Senza contare la Fraternità San Pio X che denuncia gli errori del processo sinodale, sacerdoti e intellettuali di tutto il mondo hanno espresso una motivata disapprovazione.
Un sinodo che gira in tondo
The Catholic Thing del 13 luglio ha pubblicato il parere di padre Gerald E. Murray, canonista: "In un documento sulla missione della Chiesa, le parole peccato, inferno, redenzione e pentimento non compaiono. L’Instrumentm laboris (IL) – che è servito come base di lavoro per le sessioni sinodali – mira a trasferire il potere dalla gerarchia ai laici in nome dell’uguaglianza battesimale".
"Questa concezione del tutto errata del presunto ruolo dei battezzati nel governo della Chiesa rende la prossima assemblea sinodale un esercizio di riflessione non su come promuovere la missione della Chiesa di portare Cristo nel mondo, ma piuttosto su come strappare il potere sacro dai pastori della Chiesa."
"Si tratta di una rivoluzione mascherata da tentativo di raggiungere una maggiore fedeltà al Vangelo. Ma non è questo il caso."
Lo stesso Catholic Thing del 13 luglio ha pubblicato il giudizio dell'accademico Stephen P. White: "Anche dopo tre anni, non abbiamo ancora una risposta semplice alla domanda: cos'è la sinodalità? E il minimo che possiamo dire è che è un grosso problema! Ci viene detto che la sinodalità è una 'dimensione costitutiva della Chiesa'".
"Ci viene detto che il senso della sinodalità si scopre nella pratica: bisogna praticare la sinodalità per sapere cos’è. Parte dell’obiettivo del sinodo sulla sinodalità è scoprire meglio cosa significa sinodalità. (Perdonatemi questa allusione politica superata, ma mi ricorda: 'Dobbiamo approvare la legge per sapere cosa c’è dentro')".
"Se tutto questo sembra circolare e autoreferenziale, anche a questo il Sinodo ha una risposta/non risposta: la circolarità è uno dei vantaggi della sinodalità. 'La circolarità del processo sinodale', ci dice l’IL, 'riconosce e rafforza il radicamento della Chiesa nei diversi contesti, al servizio dei legami che li uniscono'. Non è davvero rassicurante. Né chiaro.[…]"
"Quindi ecco alcune delle domande a cui vorrei avere una risposta:
- Cosa cambia, modifica, chiarisce, corregge o aggiunge la sinodalità alla formulazione nicena secondo cui la Chiesa è “una, santa, cattolica e apostolica”?
- Dobbiamo comprendere che la sinodalità – questo “stile” essenziale che ci viene detto è espressione della natura della Chiesa – è stata finora assente nella Chiesa? Se sì, in che modo è essenziale per la Chiesa?
- Se invece la sinodalità è sempre stata presente nella Chiesa – e se fa parte della natura stessa della Chiesa – allora deve essere così, ma perché è così difficile definirla o anche solo descriverla in termini coerenti?
- E se la sinodalità è presente nella Chiesa oggi, se è sempre stata presente nella Chiesa, se è essenziale per la missione della Chiesa, come mai così pochi membri del Popolo di Dio hanno idea di cosa significhi quella parola?"
E Stephen P. White conclude che in realtà "la sinodalità esiste principalmente nel campo dell’astrazione e dell’astrazione autoreferenziale".
Lo scopo del sinodo è il sinodo stesso
Nel Catholic World Report del 24 agosto, Russell Shaw, che è stato segretario degli affari pubblici della Conferenza episcopale americana, va nella stessa direzione: "Mentre si avvicina la seconda e ultima sessione del sinodo sulla sinodalità, mi viene in mente che ciò che Papa Francesco sembra avere in mente per il Sinodo, anche se in una forma diversa, è più o meno questo:
"'Il processo è il prodotto' [parafrasando il principio del sociologo canadese Marshall Mc Luhan (1911-1980): 'i media sono il messaggio'. N.d.R.]". E precisare: "Sebbene esista già un corpus sempre crescente di relazioni, riepiloghi e sintesi sinodali, la sessione di chiusura, dal 2 al 27 ottobre, ne aggiungerà molte altre".
"Qualche mese dopo, il Papa presenterà la sua sintesi, raccontandoci cosa pensa che il sinodo sulla sinodalità abbia realizzato. Mi aspetto che questa sia una versione dell’idea McLuhan che ho appena suggerito: la sinodalità stessa è il risultato del sinodo."
Russell Shaw vede nella conclusione dell'Instrumentum laboris un'illustrazione della sua tesi. Cita i nn. 109 e 110, due esempi del sabir sinodale: "Tutto in questo mondo è legato e segnato da un desiderio incessante per l'altro. Tutto è appello ad una relazione... che si realizzerà infine nella convivialità sociale delle differenze, pienamente realizzata nel banchetto escatologico preparato da Dio sul suo santo monte..."
"Quando i membri della Chiesa si lasciano condurre dallo Spirito del Signore verso orizzonti che non avevano ancora intravisto, sperimentano una gioia incommensurabile. Nella sua bellezza, nella sua umiltà e nella sua semplicità, è la conversione permanente del modo di essere Chiesa che il processo sinodale ci invita a intraprendere."
E commenta: "Mio Dio! Chi ha scritto questo è senza dubbio un'anima buona che augura il bene della Chiesa. Ma questo mi lascia con un timore simile a quello di McLuhan: e se il processo che ha prodotto queste frasi si rivelasse essere il prodotto stesso?"
Continua...
(Fonti: The Catholic Thing/Catholic World Report/DICI n° 448 – FSSPX.Actualités)
Immagine: © Vatican Media