Rinnovo dell'accordo tra Roma e Pechino

Il logo del sito dell'Associazione patriottica dei cattolici cinesi, che fraudolentemente si presenta come Chiesa cattolica in Cina
Come più o meno lasciato intendere dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, è stata ufficialmente annunciata la proroga dell'accordo sino-vaticano, per un periodo di quattro anni, ossia fino all'ottobre 2028. In questa data l'accordo raggiungerà il suo decimo anniversario.
Anche se la durata viene raddoppiata, il testo resta provvisorio e segreto. La Sala Stampa vaticana ha diffuso un sobrio comunicato precisando che "tenendo conto del consenso raggiunto per una fruttuosa applicazione" e "dopo opportune consultazioni e valutazioni", la validità dell'accordo è prorogata di quattro anni, cioè fino al 22 ottobre 2028.
“La parte vaticana”, conclude la nota, “rimane determinata a proseguire il dialogo rispettoso e costruttivo con la parte cinese, per lo sviluppo delle relazioni bilaterali per il bene della Chiesa cattolica nel Paese e di tutto il popolo cinese” .
Da parte cinese il portavoce del Ministero degli Affari Esteri ha parlato del rinnovo dell'accordo. “I risultati raggiunti nell’attuazione sono stati accolti con favore da entrambe le parti”, ha risposto a una domanda del quotidiano governativo China Daily, "le due parti manterranno contatti e discussioni in uno spirito costruttivo e continueranno a far avanzare le relazioni tra Cina e Vaticano" .
Va chiarito, come ha detto padre Gianni Criveller, che “il governo cinese avrebbe voluto che l'accordo diventasse permanente, mentre la Santa Sede ha insistito sul suo carattere provvisorio e sulla necessità di chiarire meglio alcuni punti. In definitiva, il passaggio da due a quattro anni sembra quindi essere una soluzione di compromesso”, nota l'agenzia Asianews.
Il sito del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) dà un bilancio abbastanza duro ma realistico degli ultimi dieci anni. Così, "negli ultimi due anni, l'accordo ha conosciuto la sua crisi più evidente, con lo strappo operato autonomamente dalla Repubblica popolare cinese nell'aprile 2023 con il trasferimento di mons. Shen Bin a Shanghai".
"Questa ferita si è rimarginata tre mesi dopo con la conferma della nomina da parte di papa Francesco, accompagnata da un’intervista del cardinale Parolin ai media vaticani in cui chiedeva a Pechino un 'dialogo sincero'", cosa che lascia perplesso qualunque intenditore del "comunismo intrinsecamente perverso", secondo le parole di Pio XI nella Divini Redemptoris.
Ricordiamo il resto della citazione: “non possiamo ammettere in nessun caso la collaborazione con chiunque voglia salvare la civiltà cristiana con esso”. Il Cardinale Segretario di Stato dovrebbe forse rileggere questo importante testo. Tuttavia, aggiunge Asianews, il 2024 ha visto la nomina di tre nuovi vescovi.
L'articolo prosegue: "Nei sei anni dell'accordo sono stati nominati complessivamente nove vescovi, mentre più di 30 diocesi (un terzo del totale) restano vacanti in Cina. E otto vescovi 'illegali' sono stati ufficialmente riconosciuti da Pechino, ma ad altri viene ancora impedito dalle autorità di esercitare il loro ministero a causa del rifiuto di registrarsi negli organismi controllati dal Partito".
Asianews rileva infine che "la diocesi di Pechino ha annunciato venerdì 25 ottobre l'ordinazione a vescovo coadiutore di mons. Matthew Zhen Xuebin, 54 anni, che succederà a mons. Joseph Li Shan, in carica dal 2007, che ha solo cinque anni in più di lui e che è anche presidente dell'Associazione Patriottica dei Cattolici Cinesi", uomini agli ordini del Partito, dunque.
Purtroppo gli avvertimenti di chi conosce bene la situazione – come il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, padre Gianni Criveller o il sito Winter Bitter – non sono stati ascoltati. Quest’ultimo ha concluso un articolo sulla libertà religiosa in Cina: "Ci auguriamo che questo documento abbia ampia diffusione, anche in Vaticano, dove negli ultimi tempi sembra prevalere un’idea un po’ troppo ottimistica della situazione del cattolicesimo in Cina".
(Fonti: Asianews/Bitter Winter – FSSPX.Actualités)
Immagine: 中国天主教爱国会