Roma: il cardinale Müller sostiene i “dubia” dei cinque cardinali

Fonte: FSSPX Attualità

Il cardinale Gerhard Müller ha rilasciato una breve dichiarazione a sostegno dei cinque cardinali che hanno presentato dei dubia a papa Francesco. Il cardinale tedesco si è detto "felice" che "altri, a modo loro, stiano facendo ciò che è necessario" per ricordare al Papa "la responsabilità che Dio gli ha affidato per la preservazione della Chiesa".

L’azione in difesa della fede cattolica dei cardinali Robert Sarah, Raymond Burke, Joseph Zen Ze-kiun, Juan Sandoval e Walter Brandmüller, che ha suscitato scalpore in Vaticano, ha ricevuto il sostegno dell’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF).

Il cardinale tedesco mette in guardia dal fatto che avere oggi una posizione eretica può favorire la carriera ecclesiastica: ricorda che i vescovi non devono essere burattini che ripetono ciecamente quello che dice il Papa, e protesta contro il neopapismo.

Secondo il cardinale Müller, se i cattolici sanno che i papi sono i successori di San Pietro a Roma, devono anche sapere che devono opporsi alla caricatura dei papi fatta dai protestanti nel XVI secolo e da coloro che usano l'autorità papale per fare bella figura agli occhi del Nuovo Ordine Mondiale.

Il cardinale Müller ha dichiarato di aver "difeso la dottrina cattolica", adempiendo coscienziosamente alla sua responsabilità di vescovo e cardinale. "Ma", aggiunge, "sono felice che altri, a modo loro, facciano ciò che è necessario e ricordino al Papa la responsabilità che Dio gli ha affidato di custodire la Chiesa nella “dottrina degli apostoli” ( Atti 2:42)". 

Prosegue con forza: "esiste una posizione eretica ma favorevole alla carriera, secondo la quale Dio si rivela a papa Francesco solo attraverso l'informazione diretta dello Spirito Santo, e che ai vescovi basta ripetere ciecamente queste illuminazioni celesti e trasmetterle meccanicamente come marionette parlanti".

Mons. Müller spiega: "Il vescovo è il successore degli Apostoli e l'autentico maestro del Vangelo di Cristo" in unione con i vescovi e con il Papa. "Questa è la dottrina del primato del Papa e non il neopapismo di chi vuole consegnare la Chiesa di Cristo all’ideologia del capitalismo ateo e antiumano di Davos".

L’ex prefetto della CDF precisa che "il loro pretesto fraudolento è l’adattamento della Parola di Dio, ritenuta obsoleta, ai canoni di un’antropologia pseudoscientifica antimatrimoniale e di una cultura di morte, come se in Cristo tutta la verità non ci fosse stata data".

Anche se "ogni cattolico crede nella verità divina e cattolica. (…) In quanto discepolo di Cristo teologicamente illuminato, si oppone alla caricatura del papato, sia nelle polemiche antiromane dei riformatori (del XVI secolo) sia nella comprensione psittacista del neopapismo o del paganesimo anticattolico".

Il cardinale conclude infine: "Essi così espongono la fede cattolica al ridicolo in un pubblico che non crede all'avvento della Rivelazione storica di Dio in Cristo e che usa il Papa - sia che se ne renda conto sia che stia ingenuamente al gioco, poco importa – come autorità per conquistare le masse cattoliche, ai loro occhi arretrate e non illuminate, all’agenda 2030 delle Nazioni Unite".

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