Tre chiese bruciate in Sudan

Fonte: FSSPX Attualità

Tre luoghi di culto cristiani, tra cui una chiesa cattolica, sono stati bruciati il ​​16 gennaio 2020 nella città di Bout. Una regione prevalentemente animista e cristiana del Sudan, paese a maggioranza musulmana.

 

 

Per la seconda volta in poche settimane, le chiese di Bout sono state bruciate. Ancora una volta, il fuoco è iniziato simultaneamente nei tre luoghi di culto. L'origine criminale delle rivendicazioni lascia pochi dubbi. L'Organizzazione sudanese per i diritti umani e la democrazia (HUDO), con sede a Kampala, in Uganda, afferma che la polizia non è nemmeno andata a constatare i danni.

La città di Bout si trova nello stato del Nilo azzurro, una regione di circa 1,2 milioni di persone al confine con la Repubblica del Sud Sudan.

Questo triplo incendio arriva mentre i cristiani del Sudan - un paese a maggioranza musulmana - vivono da diversi mesi in relativa tregua. Il governo si era perfino scusato con i cattolici all'ultima festa di Natale per "le politiche ingiuste e maldestre" attuate contro di loro, le loro famiglie e la loro religione, dal regime estromesso di Omar el Bashir, destituito nell'aprile 2019. Sarebbe stato più accurato parlare di "persecuzione".

Allo stesso tempo, il 12 gennaio 2020, un "impegno per costruire la pace" è stato firmato a Roma, sotto l'egida della Chiesa cattolica, tra le varie fazioni in lotta per il potere nel vicino Sud Sudan.

Un modesto passo verso una pace che potrebbe avere ripercussioni sul Nilo azzurro, di cui una parte della popolazione - in particolare cristiani e animisti - è tentata di unirsi al giovane stato del Sud Sudan, a danno dei musulmani.