Un sacerdote cinese torturato dal governo

Fonte: FSSPX Attualità

60° Anniversario CAAA

Il 30 luglio 2021, lo stesso giorno in cui un vescovo è stato consacrato in base all'accordo tra la Cina e la Santa Sede, un sacerdote cinese è stato torturato dalla polizia cinese per costringerlo ad aderire all'Associazione Patriottica Cattolica Cinese (ACPC), una divisione dell'Ufficio per gli affari religiosi del governo cinese.

FSSPX.Attualità aveva già riportato la notizia della consacrazione del 30 luglio, in cui il vescovo consacrante era una marionetta del governo, esponente di spicco dell'ACPC e presidente della Conferenza episcopale cinese. Questo nome non deve trarre in inganno, perché anche questa "conferenza" è un'emanazione del governo cinese.

Una forte campagna per aderire al ACPC

Il sito di AsiaNews riporta che martedì 27 luglio un sacerdote della diocesi di Mindong è stato arrestato per essersi rifiutato di aderire all'ACPC, che sostiene di essere la chiesa ufficiale cinese.

Padre Joseph Liu è stato arrestato dalla polizia. Secondo fonti cinesi, ha subito "terribili violenze" e dopo "10 ore di tortura, sei poliziotti lo hanno preso per mano e l'hanno costretto a firmare".

Il documento, che il sacerdote ha firmato sotto costrizione morale e fisica, era un documento ufficiale che attestava la sua appartenenza all'ACPC.

"La persecuzione dei religiosi cattolici non si ferma"

Il cardinale Joseph Zen, ex vescovo di Hong Kong, ha ripetutamente messo in guardia dai pericoli posti dall'accordo del Vaticano con la Cina comunista.

Il cardinale ha descritto le azioni del Papa come "incoraggianti a uno scisma. Voi legittimate la chiesa scismatica in Cina".

Il cardinale Zen ha osservato che firmare per mostrare la propria sottomissione alla "chiesa scismatica" significa che "state ingannando il mondo intero. State ingannando i fedeli. Firmare il documento non significa firmare una dichiarazione. Quando firmate, accettate di essere un membro di questa chiesa sotto la guida del Partito Comunista. È terribile, terribile".

In un'intervista con LifeSiteNews all'inizio dello scorso anno, il cardinale Zen ha nuovamente avvertito che i comunisti "non fanno mai compromessi. Vogliono la resa totale. E così ora siamo in fondo alla fossa. Hanno completato l'operazione vendendo la Chiesa".

"Con un regime totalitario, non c'è possibilità di discussione o contrattazione. No, no", ha avvertito Zen. "Vogliono solo mettervi in ginocchio".