Una suora nominata segretaria del dicastero da Leone XIV

Suor Tiziana Merletti
Giovedì 22 maggio 2025, Papa Leone XIV ha nominato Suor Tiziana Merletti Segretaria del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, in sostituzione di Suor Simona Brambilla, nominata prefetta dello stesso Dicastero da Papa Francesco lo scorso gennaio.
Secondo quanto riportato da Vatican News, suor Tiziana Merletti, 65 anni, di origine italiana, è membro delle Suore Francescane dei Poveri dal 1986 (primi voti). Questa società religiosa, fondata da Francesca Schervier nel 1845 ad Aquisgrana, ha la missione di prendersi cura dei poveri e dei sofferenti: malati, indigenti, prigionieri, donne e bambini poveri.
Suor Tiziana Merletti ha studiato presso la Pontificia Università Lateranense e ha conseguito il dottorato in diritto canonico. È stata Superiora generale della sua congregazione tra il 2004 e il 2013. Ha insegnato presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Antonianum di Roma e ha collaborato con l'Unione Internazionale delle Superiore Generali nell'ambito canonico.
Questa nomina segna una normalizzazione della nomina delle donne in posizioni di responsabilità all'interno della Curia romana, una normalizzazione che delizierà i progressisti, ma che rattristerà e preoccuperà coloro che hanno solide nozioni teologiche ed ecclesiologiche e intravedono un cammino verso un vicolo cieco e catastrofico per l'unità della Chiesa.
Forti critiche del cardinale Stella
Nel corso del pre-conclave, nella Congregazione generale tenutasi mercoledì 30 aprile 2025, il cardinale Beniamino Stella ha suscitato una viva impressione nel Collegio cardinalizio. Dopo aver svolto l'incarico di Nunzio Apostolico in Africa e Sud America, dal 2007 al 2013 ha presieduto la prestigiosa Pontificia Accademia Ecclesiastica, che forma i futuri diplomatici della Santa Sede.
Successivamente è stato nominato Prefetto della Congregazione per il Clero da Papa Francesco, incarico che ricoprì per circa otto anni. Il cardinale Stella, che non avrebbe dovuto partecipare alle elezioni, ha "attaccato apertamente Papa Francesco" per aver rotto con "la tradizione millenaria della Chiesa" che lega il potere di governo al sacramento dell'ordine sacro.
Si tratta di un riferimento alla costituzione apostolica Praedicate Evangelium, promulgata il 19 marzo 2022, volta a riformare la Curia romana. Prevedendo la nomina di laici a capo dei dicasteri, di fatto separava la giurisdizione del sacramento dell'Ordine. Lo ha confermato il (futuro) cardinale Gianfranco Ghirlanda, celebre gesuita e canonista.
Da allora si sono susseguite nomine senza precedenti, come quella di una suora, suor Simona Brambilla, M.C., a Prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Per precauzione gli fu aggiunta un proprefetto vescovile, senza dubbio per assicurare la validità delle decisioni agli occhi della Curia.
Secondo il cardinale Stella, il Papa "ha imposto le proprie idee" consentendo a uomini e donne laici di accedere a posizioni di responsabilità all'interno della Curia romana e di altre strutture ecclesiastiche. Il cardinale italiano ha sempre espresso il suo disaccordo con l'idea di attribuire ai laici un ruolo che compete solo ai vescovi.
È importante ricordare, da una parte, che anche i segretari dei dicasteri sono normalmente vescovi, proprio perché la firma che apporre in calce ai documenti richiede il potere di giurisdizione. E spesso lo sono anche i sottosegretari, che a volte devono sostituire il segretario durante le sue assenze.
Infine, occorre sottolineare che mettere le donne a capo delle congregazioni maschili pone un altro problema giurisdizionale fondamentale. Questa doppia nomina, di cui una spetta al nuovo Papa, è manifestazione della Chiesa rovesciata voluta da Francesco.
(Fonti: Vatican News/Suore Francescane dei Poveri/Pontificia Università Antonianum/FSSPX.Actualités – FSSPX.Actualités)
Immagine: Pontificia Università Antonianum