Vaticano I: sguardo su un concilio inconcluso (3)

Terzo episodio: la ricerca dell'unità perduta
Centocinquanta anni fa, si aprì il primo Concilio Vaticano, sotto la guida di Papa Pio IX. FSSPX.Attualità ripercorre l'affascinante storia di un concilio che fu teatro di opposizione tra liberali e ultramontani e alla fine del quale fu proclamato il dogma dell'infallibilità papale.
Anche se sembrava - temporaneamente - messa da parte nel gennaio 1870, i padri conciliari erano divisi sulla questione dell'infallibilità papale, che non smise di provocare, durante l'inverno, una crescente agitazione.
Dato che le congregazioni generali si tenevano al mattino in determinati giorni della settimana, molti padri poterono incontrarsi per dare mggior risonanza possibile alla posizione che stavano difendendo.
Pertanto, nel mese di gennaio, una petizione a favore dell'infallibilità raccolse quasi 380 firme, e un centinaio per altre posizioni simili. Tra i campioni delle prerogative pontificie, c'erano nomi famosi: i futuri cardinali Pie, Mermillod, Deschamps e Manning.
Gli oppositori dell'infallibilità erano una minoranza, rappresentata dal 20% del Concilio, riunita attorno a vescovi come mons. Darboy, Arcivescovo di Parigi, o mons. Dupanloup, vescovo di Orleans. Questi presentarono una petizione che opponeva un rifiuto a qualsiasi definizione, ritenuta inappropriata e proponendo di mantenere lo status quo. Raccolsero 136 firme, una cifra sufficiente per paralizzare il dibattito.
Fu inoltre supportata una campagna stampa. Senza dubbio per impressionare le cerchie romane, mons. Dupanloup invitò i suoi amici Albert de Broglie e Augustin Cochin, due celebri scrittori del quotidiano Le Français.
Mentre crescevano le agitazioni, il Concilio temporeggiava, avanzando piuttosto sul terreno della disciplina ecclesiastica, con l'obiettivo di cristallizzare un minor numero di opposizioni. Ventotto schemi furono preparati dalla Commissione per la disciplina e diciotto dalla Commissione per i religiosi.
Ma i primi schemi distribuiti - che riguardavano il ruolo affidato a vescovi, vicari generali e sinodi - non furono accolti con grande entusiasmo. Come per la questione dell'infallibilità, i padri conciliari erano divisi in due gruppi: uno che riuniva quelli che temevano un nuovo tentativo di sgretolare i diritti del pontefice romano; l'altro che difendeva le prerogative dei vescovi diocesani.
Da parte sua, il Patriarca dei cattolici di rito caldeo, mons. Audo, sottolineò il pericolo di allineare i costumi delle Chiese orientali con la disciplina di Roma. Richiamato all'ordine pochi giorni dopo da Papa Pio IX, a causa di tutta un'altra questione non correlata al Concilio, l'alto prelato passò quindi - a torto - per essere stato vittima della sua franchezza. Questo incidente, per quanto aneddotico, ebbe l'effetto di aumentare ulteriormente la tensione tra la minoranza e il partito romano.
Lo schema sulla vita dei chierici e quello che prevedeva la sostituzione dei catechismi diocesani con un catechismo universale furono invece adottati a larga maggioranza il 22 febbraio 1870, nonostante l'opposizione di mons. Dupanloup, che ancora una volta protestò contro ciò che giudicava un "eccesso di centralizzazione romana".
La fine dell'inverno si stava avvicinando. Mentre i giardini romani erano adornati con i loro primi fiori, i padri conciliari sembravano essere sopraffatti dalla stanchezza di fronte a quei dibattiti infiniti, anche se, di tanto in tanto, un intervento aiutava ad alleggerire l'atmosfera sempre più pesante. Ad esempio, quello di un vescovo siciliano che giustificava l'uso della talare spiegando che, secondo il profeta Isaia, il Signore indossa in cielo una veste con un lungo strascico ...
Inoltre, dal 22 febbraio al 18 marzo, venne decisa la sospensione dei lavori per adattare il regolamento di un concilio che sembrava prendere più tempo del previsto e trasformare l'aula conciliare, installata nella Basilica Vaticana, per migliorarne l'acustica. Tuttavia, anche con queste modifiche, non era scontato che le due parti in causa si sarebbero meglio compresi.
Continua ...
(Fonte: Fliche et Martin, Histoire de l’Eglise des origines à nos jours, tome 21, Bloud et Gay 1952 - FSSPX.Actualités - 21/04/2020)