Il transgender non può cambiare sesso, lo ricorda una genetista
Ci sono evidenze che rimaniamo stupiti di dover dimostrare. È in questo compito che Claudine Junien, professoressa emerita di genetica medica e membro corrispondente dell'Accademia nazionale della medicina, si è impegnata in un libro scritto insieme a Nicole Priollaud, C’est votre sexe qui fait la différence (È il tuo sesso che fa la differenza).
La genetista è stata intervistata da Eugène Bastié, di Le Figaro, autore di un libretto dal titolo evocativo: Sauver la différence des sexes (Salvare la differenza tra i sessi), nella raccolta Tracts dell'editore Gallimard (n° 46), 2023.
L'accademica esordisce ricordando un dato ineludibile: il termine "genere", che è "di recente apparizione", non va confuso con il termine "sesso", che è antichissimo. E nota con sgomento: "La grande confusione tra questi due termini è tale che per alcuni cambiare sesso sarebbe paragonabile a cambiare genere".
Così: "il genere è originariamente un dato socio-culturale agli antipodi del sesso, che è un dato strettamente biologico". Infatti, "i cromosomi, che appaiono dal concepimento, sono presenti in ciascuno dei nostri trilioni di cellule, e ci rendono una 'donna' con la coppia di cromosomi sessuali XX o un 'uomo', con la coppia XY, dalla testa ai piedi".
La scienziata indica l'origine di questo errore: "Nella mente del maggior numero, le differenze legate al sesso (DLS) deriverebbero da costruzioni sociali e storiche che dovrebbero solo essere decostruite (grande mito sugli stereotipi). Questa credenza nel ruolo principale e quasi esclusivo di un ambiente onnipresente dipende dalla natura della formazione: scientifica o meno".
C'è quindi all'origine di questa confusione una profonda ignoranza della genetica e della biologia. Ma la Junien va oltre e punta un'ideologia. Addirittura fa un riferimento: "Dovremmo forse tornare ai tempi di Trofim Lyssenko (1898-1976), la musa sovietica e la sua deplorevole mania di mescolare indiscriminatamente Scienza e Politica per quanto riguarda la biologia vegetale".
Un riferimento che non è proprio una gloria per l'ideologia attuale... Inoltre, per chiarire il punto, la genetista conclude questo punto con questa frase pungente: "Spetta alla sociologia e alla storia cercare altre ragioni per questo ritardo o addirittura per l'oscurantismo francese".
Non si può cambiare sesso
La scienziata ammette che "poiché il genere è una dimensione socio-culturale e storica, è possibile cambiarlo, con il consenso di chi ti sta intorno, della società e dell'amministrazione". Poi aggiunge: "D'altra parte, non possiamo cambiare sesso, un dato biologico irrinunciabile [legato ai cromosomi sessuali] presente in tutte le nostre cellule fin dal concepimento e per tutta la vita".
E deplora che si guardi agli ormoni e/o alla chirurgia per rimediare alla "incongruenza di genere". "Si tratta di ignorare le differenze dovute agli effetti dei geni dei cromosomi sessuali che permettono di esprimere in modo diverso 1/3 di tutti i nostri geni a seconda del sesso". Questo porta a notevoli differenze tra uomini e donne.
Soprattutto massa muscolare. Un esempio ne è come, nel 2014, negli Stati Uniti, un uomo transgender abbia affrontato a una donna in un incontro di MMA, lasciando quest'ultima con una commozione cerebrale, una frattura dell'osso orbitale e sette punti dal primo round...
La scienziata prosegue con vari esempi sul tessuto cerebrale: il sesso determina profondamente la struttura stessa del cervello. Alcuni studi suggeriscono che il trattamento della depressione dovrebbe utilizzare farmaci diversi per uomini e donne.
Conclude l'intervista affermando che voler regalare giocattoli "neutri" o "gender-neutral" ai bambini ha ben poco impatto: "La socializzazione sembra avere solo un effetto modulante su queste differenze comportamentali radicate nel nostro patrimonio biologico: può amplificarle o attenuarle, in nessun caso può invertirle, crearle o distruggerle".
(Fonti: Le Figaro – FSSPX.Actualités)
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