Santa Sede: pubblicazione del bilancio dell'APSA

Fonte: FSSPX Attualità

Mons. Nunzio Galantino

Venerdì 11 agosto 2023 è stato reso pubblico il bilancio 2022 dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA). L'organismo ha contribuito a coprire i bisogni della Curia Romana per oltre 32 milioni di euro.

Nel 2022 l’APSA ha speso 32,27 milioni di euro per coprire i bisogni della Curia Romana. È questo il dato più significativo che emerge dalla pubblicazione del bilancio 2022. Il risultato economico dell'APSA è stato in pareggio, quindi il contributo versato alla Curia Romana è pari all'utile realizzato.

Il presidente dell'APSA, mons. Nunzio Galantino, ritiene che questi dati testimonino “un'amministrazione che ha dovuto e continua a confrontarsi con gli effetti della pandemia e con l'incertezza derivante dai conflitti in corso".

Un altro elemento che emerge dalla lettura del bilancio è l'importo pagato dall'APSA, in forma diretta e indiretta, delle imposte derivanti dalla gestione e dalla proprietà di immobili in Italia.

A questo proposito mons. Galantino spiega che "la trasparenza dei dati, dei risultati ottenuti e delle procedure definite è uno degli strumenti a nostra disposizione per eliminare, almeno tra coloro che sono liberi da idee preconcette, i sospetti infondati riguardo all'entità del patrimonio della Chiesa, della sua amministrazione o dell’adempimento dei doveri di giustizia, come il pagamento delle tasse".

Un'azione chiarificata

D'altronde, osserva l'arcivescovo, "a poco più di un anno dalla pubblicazione della Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, sono sempre più chiari la natura e i compiti assegnati da Papa Francesco all'APSA".

"Con la collaborazione e la professionalità di tutta la comunità APSA, sottolinea mons. Galantino, prosegue il percorso per il raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano triennale di sviluppo. Lo scopo di tutto ciò è quello di sostenere economicamente la missione del Papa e delle strutture che, con lui, condividono il compito dell'evangelizzazione", ricorda.

È in quest’ottica di trasparenza che il rapporto offre una panoramica dei risultati ottenuti e delle difficoltà economiche incontrate. In particolare, dal punto di vista economico, l’esercizio 2022, successivo al periodo pandemico del Covid-19, è stato caratterizzato anche dalle "conseguenze finanziarie ed economiche negative" derivanti dal conflitto in Ucraina.

Inoltre, l'APSA è chiamata ad amministrare i beni mobili e immobili della Santa Sede secondo determinate finalità. In primo luogo l’obiettivo non è il profitto, ma la conservazione e il consolidamento del patrimonio ricevuto in dote. L'APSA non vuole perseguire obiettivi speculativi ma realizzare investimenti a "basso tasso e di comprovato impatto sociale".

Gestione di titoli e investimenti finanziari

Sul fronte della gestione patrimoniale, la politica di investimento dell'APSA, secondo criteri altrettanto prudenti e mai speculativi, ha continuato ad essere caratterizzata "da un giusto equilibrio tra rischio e rendimento nel medio-lungo termine, privilegiando un'allocazione degli attivi prudente".

Il risultato della gestione titoli è stato di -6,7 milioni di euro, rispetto al risultato positivo conseguito nel 2021 di 19,85. Ciò ha comportato una differenza di -26,55 milioni di euro rispetto al 2021. Così come i costi di gestione sono passati da 10 a 13 milioni di euro.

Gli investimenti finanziari gestiti dall'APSA ammontano a circa 1.777 milioni di euro al 31 dicembre 2022, e comprendono sia la gestione dell'immobile che la gestione di soggetti terzi (enti della Santa Sede o ad essa collegati). L’APSA porta avanti anche altre attività, tra cui la Peregrinatio ad Petri Sedem, che sarà chiamata ad accompagnare i pellegrini nell’Anno Giubilare 2025.