Chi difende e chi critica i nove anni di pontificato di Francesco? (2)

Fonte: FSSPX Attualità

Veduta esterna della Cappella Sistina, sede del conclave

Questo 13 marzo 2022 è stata la data del nono anniversario dell'elezione di Papa Francesco. Ormai ottantacinquenne dal 17 dicembre scorso, il Sommo Pontefice ha visto aumentare nell'ultimo anno i suoi problemi di salute, tanto che i vaticanisti non si nascondono più per discutere liberamente della sua successione.

In questo clima particolare, due fatti catturano l'attenzione: un incontro discreto organizzato il 25 e 26 marzo, negli Stati Uniti, dai difensori della linea di Francesco; e un memorandum anonimo indirizzato ai cardinali, all'inizio della Quaresima, molto severo sull'attuale pontificato. L'incontro è stato spiegato nell'articolo precedente.

Un anonimo memorandum contro l'attuale pontificato

Il 15 marzo il vaticanista Sandro Magister ha pubblicato sul suo blog Settimo Cielo, il testo di un memorandum, che ha presentato in questi termini: "Dall’inizio della Quaresima passa di mano in mano tra i cardinali che eleggeranno il futuro papa questo memorandum. Il suo autore, che si firma col nome di Demos, “popolo” in greco, è sconosciuto, ma risulta sicuro padrone della materia. Non si può escludere che sia egli stesso un cardinale."

Ecco gli stralci più significativi di questo documento, che si articola in due parti: "Il Vaticano oggi" e "Il prossimo conclave".

Il Vaticano oggi

I commentatori di ogni scuola, anche se per ragioni diverse, con la possibile eccezione di padre Spadaro [direttore della rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica, molto vicino a Francesco], SJ, concordano sul fatto che questo pontificato è un disastro sotto molti o più aspetti, una catastrofe.

1. […] In precedenza il motto era: “Roma locuta. Causa finita est” [Roma ha parlato, la causa è finita]. Oggi è: “Roma loquitur. Confusio augetur” [Roma parla, cresce la confusione].

(A) Il sinodo tedesco parla di omosessualità, di donne sacerdote, di comunione per i divorziati. E il papato tace.

(B) Il cardinale Hollerich rigetta l'insegnamento cristiano sulla sessualità. E il papato tace. […]

(C) Il silenzio è ancor più in evidenza quando stride con la persecuzione attiva dei tradizionalisti e dei monasteri contemplativi.

2. La centralità di Cristo nell’insegnamento si indebolisce; Cristo viene rimosso dal centro. A volte Roma sembra addirittura confusa sull’importanza di uno rigoroso monoteismo, alludendo a un certo concetto più ampio di divinità; non proprio panteismo, ma come una variante del panteismo indù.

[…] – Qui Demos denuncia il culto della Pachamama durante il sinodo sull'Amazzonia del 2019.

(C) […]  L’accademia per la vita è gravemente disastrata, ad esempio alcuni suoi membri hanno recentemente sostenuto il suicidio assistito. Le pontificie accademie hanno membri e oratori ad invito che sostengono l’aborto.

3. Il mancato rispetto della legge in Vaticano rischia di diventare uno scandalo internazionale. Questi problemi sono stati concretizzati nel processo in corso in Vaticano a dieci accusati di negligenza finanziaria, ma il problema è più vecchio e più ampio. […]

(D) Il papa a volte, se non spesso, governa con decreti pontifici, motu proprio, che eliminano il diritto di appello delle persone colpite.

4. (A) La situazione finanziaria del Vaticano è grave. Negli ultimi dieci anni (almeno) ci sono stati quasi sempre deficit finanziari. Prima del COVID, questi deficit erano di circa 20 milioni di euro all’anno. Negli ultimi tre anni sono stati circa 30-35 milioni di euro all’anno. […]

5. L’influenza politica di papa Francesco e del Vaticano è trascurabile. Intellettualmente, gli scritti papali mostrano un declino rispetto ai livelli di san Giovanni Paolo II e di papa Benedetto. Le decisioni e le linee politiche sono spesso "politicamente corrette", ma ci sono stati gravi fallimenti nel sostenere i diritti umani in Venezuela, Hong Kong, Cina continentale e ora nell’invasione russa.

Non c’è stato alcun sostegno pubblico per i fedeli cattolici in Cina che sono stati perseguitati a intermittenza per la loro fedeltà al papato per più di 70 anni. Nessun sostegno pubblico vaticano alla comunità cattolica in Ucraina, in particolare ai greco-cattolici.

Questi temi dovrebbero essere rivisitati dal prossimo papa. Il prestigio politico del Vaticano è ora a un livello basso.

6. […] La crisi del COVID ha coperto il forte calo del numero di pellegrini presenti alle udienze papali e alle messe.

Il Santo Padre ha scarso appoggio tra seminaristi e giovani sacerdoti e nella curia vaticana esiste una diffusa disaffiliazione.

Il prossimo conclave

1. Il collegio dei cardinali è stato indebolito da nomine eccentriche e non è stato più riconvocato dopo il rifiuto delle posizioni del cardinale Kasper nel concistoro del 2014 [20 febbraio 2014, sulla questione della comunione concessa ai divorziati risposati, prima del doppio sinodo sulla famiglia di ottobre 2014 e ottobre 2015. Ndr]. Molti cardinali sono sconosciuti l’uno all’altro, aggiungendo una nuova dimensione di imprevedibilità al prossimo conclave.

2. Dopo il Vaticano II, le autorità cattoliche hanno spesso sottovalutato il potere ostile della secolarizzazione, del mondo, della carne e del diavolo, specialmente nel mondo occidentale e hanno sopravvalutato l’influenza e la forza della Chiesa cattolica.

Siamo più deboli di 50 anni fa e molti fattori sono al di fuori del nostro controllo, almeno a breve termine, ad esempio il calo del numero dei credenti, la frequenza delle presenze alla messa, la scomparsa o l’estinzione di molti ordini religiosi.

3. Il papa non ha bisogno di essere il miglior evangelizzatore del mondo, né una forza politica. Il successore di Pietro, in quanto capo del collegio dei vescovi, che sono anche i successori degli apostoli, ha un ruolo fondamentale per l’unità e la dottrina. Il nuovo papa deve capire che il segreto della vitalità cristiana e cattolica viene dalla fedeltà agli insegnamenti di Cristo e alle pratiche cattoliche. Non viene dall’adattamento al mondo o dal denaro.

4. I primi compiti del nuovo papa saranno il ripristino della normalità, il ripristino della chiarezza dottrinale nella fede e nella morale, il ripristino del giusto rispetto del diritto e la garanzia che il primo criterio per la nomina dei vescovi sia l’accettazione della tradizione apostolica. […]

5. Se i raduni sinodali continuano in tutto il mondo, consumeranno molto tempo e denaro, probabilmente distogliendo energie dall’evangelizzazione e dal servizio piuttosto che approfondendo queste attività essenziali.

Se ai sinodi nazionali o continentali sarà data autorità dottrinale, avremo un nuovo pericolo per l’unità della Chiesa mondiale, per cui, ad esempio, la Chiesa tedesca ha già ora posizioni dottrinali non condivise da altre Chiese e non compatibili con la tradizione apostolica.

Se non ci sarà una correzione romana di simili eresie, la Chiesa si ridurrebbe a una vaga federazione di Chiese locali, con visioni diverse, probabilmente più vicina a un modello anglicano o protestante, rispetto a un modello ortodosso.

Una immediata priorità per il prossimo papa deve essere quella di eliminare e prevenire uno sviluppo così pericoloso, richiedendo unità nell’essenziale e non permettendo differenze dottrinali inaccettabili. La moralità dell’attività omosessuale sarà uno di questi punti critici. […]

7. Nonostante il loro pericoloso declino in Occidente e l’intrinseca fragilità e instabilità in molti luoghi, si dovrebbe prendere in seria considerazione la fattibilità di una visita apostolica all’ordine dei Gesuiti. Sono in una situazione di catastrofico declino numerico, da 36 mila membri durante il Concilio a meno di 16 mila nel 2017 (con probabilmente il 20-25 per cento di loro sopra i 75 anni di età). In alcuni luoghi, c’è anche un catastrofico declino morale. […]

8. Occorre affrontare il disastroso calo del numero dei cattolici e l’espansione dei protestanti in Sud America. Ciò è stato pochissimo menzionato nel sinodo amazzonico.

9. Ovviamente occorre lavorare molto sulle riforme finanziarie in Vaticano, ma questo non dovrebbe essere il criterio più importante nella selezione del prossimo papa.

Il Vaticano non ha debiti sostanziali, ma i continui disavanzi annuali alla fine porteranno al fallimento. Ovviamente, si prenderanno provvedimenti per rimediare, per separare il Vaticano da complici criminali e bilanciare entrate e spese. [...]

Nonostante il miglioramento delle procedure e una maggiore trasparenza, le continue difficoltà finanziarie rappresentano una grande sfida, ma sono molto meno importanti dei pericoli spirituali e dottrinali che la Chiesa deve affrontare, specialmente nel Primo Mondo.

Torniamo a una dichiarazione che non è né segreta né anonima

All'inizio del decimo anno del suo pontificato, papa Francesco è sostenuto da chi pretende sempre di più dal Vaticano II; mentre è criticato da coloro che notano uno sviluppo di dottrine incompatibili con la tradizione apostolica, e che temono di vedere la Chiesa cattolica "ridotta a una vaga federazione di Chiese locali, con visioni diverse, probabilmente più vicina a un modello anglicano o protestante, rispetto a un modello ortodosso", "se non ci sarà una correzione romana di simili eresie".

Il 21 novembre 1974 mons. Marcel Lefebvre dichiarò che la fedeltà alla "Roma eterna, maestra di saggezza e verità" implicava necessariamente il rifiuto di seguire "la Roma di tendenza neomodernista e neoprotestante che si è manifestata chiaramente nel Concilio Vaticano II e dopo il Concilio in tutte le riforme che ne sono derivate."

"Tutte queste riforme, infatti, hanno contribuito e tuttora contribuiscono alla demolizione della Chiesa, alla rovina del sacerdozio, all'annientamento del Sacrificio e dei sacramenti, alla scomparsa della vita religiosa, a un insegnamento naturalista e teilhardiano nelle università, nei seminari, nella catechesi, nell'insegnamento derivato dal liberalismo e il Protestantesimo più volte condannato dal magistero solenne della Chiesa."

Quello che disse allora sembrava un'esagerazione, agli occhi di alcuni, oggi è un'osservazione condivisa da molti. Ma affinché questa lucida analisi sia efficace, non dobbiamo fermarci ai fatti osservati, dobbiamo anche risalire alle loro comprovate cause:

"Non si può – aggiungeva il prelato missionario – modificare profondamente la lex orandi senza modificare la lex credendi. Alla nuova messa corrispondono un nuovo catechismo, un nuovo sacerdozio, nuovi seminari, nuove università, una Chiesa carismatica, pentecostale, tutte cose contrarie all'ortodossia e al magistero di sempre."