“Fiducia supplicans” suscita immensa diffidenza (2)

Fonte: FSSPX Attualità

Cardinal Victor Manuel Fernandez

Il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinale Victor Manuel Fernández, ha pubblicato il 18 dicembre 2023 una Dichiarazione sulla benedizione delle “coppie irregolari e delle coppie dello stesso sesso”. Questo documento porta la firma di Papa Francesco. 

Estratti da un articolo di Dici n°440.

Il cardinale Fernández moltiplica le sue risposte alle critiche
Di fronte a questo clamore, il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede ha moltiplicato le spiegazioni e le giustificazioni di Fiducia supplicans: il 23 dicembre su The Pillar, il 24 dicembre su Religion Digital, il 3 gennaio su Tagespost... Fino al 4 gennaio dove ha finito per rilasciare una dichiarazione “per aiutare a chiarire la ricezione” della Dichiarazione del 19 dicembre.

Attraverso le sue spiegazioni imbarazzate e le sue giustificazioni inefficaci, notiamo alcune perle. Così il cardinale argentino riconosce che questa benedizione delle coppie omosessuali è “un tema che provoca l'orticaria”, come se si trattasse di una reazione istintiva. Dovrebbe imparare cos'è l'attaccamento viscerale alla dottrina e alla moralità della Chiesa.

Altrove, relativizza le opposizioni al suo testo, diluendole in un contesto socio-politico: "in certi paesi africani dove il semplice fatto di essere omosessuale, se non lo nascondi, può farti finire in prigione, è probabile che alcuni vescovi, anche se non sono d'accordo con queste leggi, vogliano preservare i propri fedeli." La nozione di diritto naturale sembra essere estranea al cardinale Fernández.

Nel suo comunicato stampa del 4 gennaio, ha affermato di voler offrire una risposta alle “dichiarazioni comprensibili di alcune conferenze episcopali” riguardo a Fiducia supplicans. Ma avverte che la loro reazione “non può essere interpretata come un’opposizione dottrinale”, perché “il documento è chiaro e classico sul matrimonio e sulla sessualità”.

E non è possibile “prenderne le distanze dottrinalmente” o considerarlo “eretico, contrario alla Tradizione della Chiesa o blasfemo”, – che è una risposta diretta alle critiche del suo predecessore, il cardinale Muller. Il presule argentino concede volentieri che la Santa Sede può “ammettere diverse modalità di applicazione”, ma respinge ogni “negazione totale o definitiva di questo percorso proposto ai sacerdoti”.

Poi, indica che le benedizioni “pastorali” per le coppie in situazione irregolare devono essere “molto brevi” e non durare più di “pochi secondi”. Per aiutare i vescovi, il Dicastero per la Dottrina della Fede porta l'esempio di una “preghiera semplice” che verrebbe concessa a una coppia di divorziati risposati civilmente qualora chiedessero una benedizione per aiutarli ad affrontare le prove.

Ecco il testo: “Signore, guarda i tuoi figli, dona loro la salute, il lavoro, la pace e l'aiuto reciproco. Liberali da tutto ciò che contraddice il tuo Vangelo e dona loro di vivere secondo la tua volontà. Amen”. Questo testo di “dieci o quindici secondi” offre un “canale” che può condurre ad una vita più fedele al Vangelo, afferma il cardinale Fernández.

Il candore (o l’astuzia) del cardinale Fernández si dissipa rapidamente quando leggiamo le dichiarazioni di un altro cardinale che ha compreso perfettamente l’uso che si può fare di Fiducia supplicans sul campo. L'arcivescovo di Bombay, in India, il cardinale Oswald Gracias, uno stretto consigliere del Papa, ha dichiarato al sito web Crux che, nella cultura indiana, chiedere e dare benedizioni è un'usanza ampiamente accettata:

“Una volta ho incontrato il Primo Ministro [indù], che mi ha chiesto preghiere. Gli ho assicurato le nostre preghiere e benedizioni”, confessa, aggiungendo: “La nostra mentalità indiana è così inclusiva da includere persone di altre religioni e credenze. Tutti cercano Dio, tutti cercano la verità, tutti cercano la spiritualità”.

E insiste: “Tutti hanno diritto all’amore e alla compassione di Dio, e l’insegnamento sulle benedizioni contenuto nel documento romano è una conseguenza naturale di questo principio”. Il cardinale Gracias ha riconosciuto che Fiducia supplicans era coerente con la sua pratica pastorale con la comunità LGBTQ+.

“L’ho detto in passato e lo voglio ripetere, fanno parte della nostra famiglia, hanno bisogno della nostra pastorale. Li ho incontrati quando sono venuti a trovarmi, a volte in privato nel mio ufficio. Gesù non ha mai rifiutato una benedizione (…), questo è l’idea”. – Questa è l’interpretazione autentica – moralmente lassista e dottrinalmente sincretistica – di Fiducia supplicans! Gli pseudochiarimenti del cardinale Fernández sono fumo negli occhi che non farà altro che accecare chi non vuole vedere.

 Due conseguenze plausibili
Le forti reazioni suscitate di Fiducia supplicans permettono di prevedere, in modo plausibile, due conseguenze che modificheranno l'immagine che Francesco vuole dare del suo pontificato: 1. Il Papa si scontra con le “periferie” che afferma di amare più dei cristiani dei vecchi paesi; 2. Il conclave che sta preparando con cura potrebbe non andare come lui desidera.

1. L'immagine del “Papa delle periferie” è gravemente danneggiata. Infatti, come osservava il 20 dicembre il blog conservatore americano Rorate cæli: "Dopo Fiducia supplicans, è impossibile continuare a sostenere che Francesco e i suoi stretti accoliti, che spingono per un cambiamento nell’insegnamento della Chiesa, rappresentino le “periferie” contro i cattolici americani" [o paesi di antica cristianità. Ndr].

"Al contrario, sono le “periferie” – i luoghi in cui la Chiesa continua a crescere e prosperare – ad aver rifiutato in modo più definitivo i Fiducia supplicans."

2. Come sottolinea Roberto de Mattei in Corrispondenza romana del 27 dicembre, con le reazioni i Fiducia supplicans, "Il fatto nuovo, che ci offre una chiave di lettura del prossimo Conclave, è la discesa in campo di vescovi e cardinali che mai avevano espresso pubblicamente perplessità o critiche verso papa Francesco […]"

"Ma è interessante notare che la critica più forte di Fiducia supplicans è stata espressa proprio da quelle “periferie” che tanto spesso papa Francesco ha invocato come portatrici di autentici valori religiosi ed umani, mentre la filosofia del documento è stata fatta propria da alcune conferenze episcopali, come quelle del Belgio, della Germania e della Svizzera, che rappresentano gli episcopati più mondanizzati e lontani dai problemi esistenziali delle “periferie”."

Certamente, rileva l’accademico italiano, "la larga maggioranza dei vescovi e dei cardinali o non si è manifestata o, quando l’ha fatto, ha suggerito di interpretare Fiducia supplicans su una linea di coerenza, e non di discontinuità, con il Catechismo della Chiesa cattolica, e con il precedente Responsum del 15 marzo 2021 della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla possibilità di benedire le unioni di persone dello stesso sesso."

Ma, nota R. de Mattei, è una "posizione impervia, quella di questi cardinali e vescovi, sia sul piano dottrinale che su quello pastorale. Le ragioni dell’ambiguità vanno probabilmente ricercate nel timore di non entrare in aperto conflitto con papa Francesco e con i poteri mediatici che lo sostengono".

"Questo centro magmatico e confuso non è tuttavia “bergogliano” e, nella sua espressione cardinalizia, costituisce l’oscillante “Terzo Partito” tra le due minoranze che si affronteranno nel prossimo conclave: da una parte il polo fedele all’insegnamento della Chiesa, dall’altra il polo fedele al “nuovo paradigma”.  […] Quanto basta per far pensare che il prossimo conclave sarà conflittuale, non breve e forse non privo di colpi di scena."

Stessa opinione di Andrea Gagliarducci su Monday Vatican del 1° gennaio: "Alcuni hanno osservato che il pontificato di papa Francesco, con i suoi documenti e le contraddizioni riscontrate in essi, è come un buco nero. Stiamo assistendo attualmente ad un’implosione del pontificato. Tutto ciò che il Papa ha costruito rischia di essere eroso dall'interno e dai comportamenti delle persone che ha chiamato ad aiutarlo. […]"

"Francesco ha fatto quello che poteva per dare [la sua] forma alla Chiesa. In questo inizio anno, tutto fa pensare ad una lunga preparazione alla prossima elezione papale. Se è così, sarà controversa. Aspettatevi sorprese" – Il futuro lo dirà e appartiene solo a Dio.