La Curia Romana rinquadra nuovamente i vescovi tedeschi

Fonte: FSSPX Attualità

Venerdì 28 giugno 2024 una delegazione della Conferenza episcopale tedesca (DBK) si è incontrata con i membri della Curia, per proseguire il dialogo iniziato durante la visita ad limina dei vescovi tedeschi nel novembre 2023 e proseguito in Vaticano il 22 marzo , 2024. Al termine è stato diffuso un comunicato stampa congiunto della Santa Sede e della DBK.

Dalla parte della Curia erano presenti i cardinali Pietro Parolin, Segretario di Stato, Victor Fernandéz, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, Robert Prevost, Prefetto del Dicastero per i Vescovi, e Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il culto divino, nonché mons. Filippo Iannone, prefetto del Dicastero per i testi legislativi.

I vescovi tedeschi erano rappresentati da NN SS Georg Bätzing, Stephan Ackermann, Bertram Meier e Franz-Josef Overbeck. Erano presenti anche la segretaria generale della DBK Beate Gilles e il portavoce della DBK Matthias Kopp.

 

Verbale della seconda riunione del Comitato sinodale

Il comunicato stampa, pubblicato sul sito della DBK, precisa che i vescovi tedeschi hanno riferito sull'ultima riunione del Comitato sinodale, che ha esaminato "i fondamenti teologici e le possibilità di strutturare giuridicamente un organismo sinodale nazionale".

I vescovi tedeschi hanno esposto "il rapporto tra l'esercizio del ministero episcopale e la promozione della corresponsabilità di tutti i credenti", ponendo l'accento "sugli aspetti giuridici della Chiesa in vista di stabilire una forma concreta di sinodalità nella Chiesa in Germania".

Hanno inoltre spiegato "che una commissione creata dal Comitato sinodale esaminerà le questioni relative alla sinodalità e alla struttura di un organo sinodale". Per elaborare un progetto per questo organismo, "la commissione sarà in stretto contatto con una commissione corrispondente composta da rappresentanti dei dicasteri competenti", nota il comunicato.

 

La Curia Romana riformula il Consiglio sinodale

Ma la Curia Romana ha inquadrato il futuro del Comitato sinodale, il cui obiettivo principale è quello di istituire il famoso Consiglio sinodale “nazionale”, già più volte criticato da Roma: un quadro abbastanza restrittivo, che riguarda due punti.

Innanzitutto i cardinali hanno chiesto che "vengano modificati il ​​nome e vari aspetti dell'attuale progetto di un possibile organo sinodale nazionale". In altre parole, questo organismo non può essere chiamato "Consiglio sinodale" nazionale. Gli altri "aspetti diversi" non sono ulteriormente specificati.

La seconda richiesta riguarda lo "status di questo organismo": secondo il comunicato, "si è convenuto che non sarà né maggiore né uguale alla Conferenza episcopale". Il che è un chiarimento cruciale. Basti considerare cosa rappresenta nel contesto del processo sinodale tedesco.

Questo Consiglio sinodale nasce dalla decisione del Cammino sinodale "Rafforzare in modo sostenibile la sinodalità: un Consiglio sinodale per la Chiesa cattolica in Germania" votato il 10 settembre 2022. Tale documento prevede la creazione di un "consiglio sinodale".

Questo consiglio è descritto come un "organo consultivo e decisionale" che "delibera sugli sviluppi essenziali della Chiesa e della società e prende decisioni di principio, di importanza sovradiocesana, sulla pianificazione pastorale, sulle questioni del futuro e sugli affari di bilancio" della Chiesa che non sono assunti a livello diocesano.

Questo consiglio dovrà quindi essere significativamente rivisto al ribasso, a seguito delle richieste della Curia. Ma non è detto che ciò venga accettato in Germania, soprattutto dal Comitato centrale dei cattolici tedeschi, che critica i vescovi tedeschi e chiede loro di essere fermi nei confronti di Roma.